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Juventus, il giallo della fattura corretta a penna: rivelato il retroscena

Nelle motivazioni della Procura federale sulla sentenza sul -15 ai bianconeri c'è anche un documento che scotta

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Ci sono volute 37 pagine per spiegare tutte le motivazioni della sentenza che ha portato la Procura della Figc a penalizzare la Juventus di 15 punti per false plusvalenze. Un faldone ricco di intercettazioni, email, carte e prove che testimonierebbero l’esistenza di un vero e proprio sistema continuato per alterare i bilanci e sopravvalutare il valore dei giocatori con la complicità più o meno tacita e consapevole di altri club ma c’è anche un altro documento bollente su cui si basa l’accusa.

Juventus, nelle motivazioni c’è anche una fattura corretta a penna

Agli atti è stata depositata anche una carta con una fattura corretta a penna in relazione allo scambio Akè/Tongya con l’Olympique De Marseille. Un caso giudicato “eclatante” dalla procura, in attesa dell’annunciato ricorso del club bianconero. Questi gli estratti della sentenza

L’operazione, apparentemente costruita con contratti indipendenti, è in realtà un vero e proprio scambio e viene così qualificato dalle mail interne: “scambiamo Tongya con Akè, entrambi trasferimenti definitivi identici” . E alla richiesta se “dobbiamo condizionarli l’uno all’altro?” la risposta è “li abbiamo condizionati l’uno all’altro” . Il punto maggiormente significativo è quello riferibile alla fatturazione.

La fattura emessa dall’Olympique De Marseille con destinatario la FC Juventus S.p.A. e con causale “compensazione” dell’operazione di scambio viene materialmente corretta a penna e “barrata” in ogni dove e riscritta dalla FC Juventus S.p.A. e rispedita al mittente chiedendo di modificarla per evitare che potesse essere compreso all’esterno che l’operazione era effettivamente di mero scambio (cioè permuta) e non certo composta da atti indipendenti.

Juventus, le prove sulla falsificazione della fattura

I dirigenti della FC Juventus S.p.A. dicono espressamente che si deve evitare di evidenziare la compensazione. Ed è anche interessante notare come i dirigenti della FC Juventus S.p.A. debbano persino superare una iniziale resistenza dell’Olympique De Marseille nel recepire le correzioni inserite a penna dalla FC Juventus S.p.A., tanto da costringere l’Olympique De Marseille ad un richiamo a buona fede nel chiedere che sia mantenuta la dicitura “compensazione” nella fatturazione da essa inviata”

Juventus, per Tuttosport c’è la soluzione al giallo

Cosa sia effettivamente avvenuto prova a chiarirlo Tuttosport, che nega la versione della Corte d’Appello Federale e ricostruisce diversamente la vicenda scrivendo: Il Marsiglia spedisce la fattura per l’operazione Akè/Tongya e ci sono due problemi. Il primo è l’indirizzo sbagliato della sede della Juventus: Corso Galileo Ferraris 32, dove la palazzina che ospitava la sede bianconera fino a qualche anno fa è in fase di radicale ristrutturazione.

il secondo riguarda la modalità del Marsiglia e la compilazione della causale: trattasi di ‘compensazione’ per i francesi, ma la Juve non può registrare la permuta tra i due giocatori. La Juve allora rispedisce la fattura correggendo l’indirizzo e scrivendo un appunto. Di fatto chiede di ricompilare il tutto e di cambiare. Ma la fattura non è stata corretta a penna: è arrivata poi giusta a Torino.

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