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Caso pluvalenze, Abodi torna a parlare di Juventus e di giustizia sportiva

A margine della presentazione degli Europei di volley il Ministro commenta l'esclusione dall'Europa dei bianconeri

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sule interviste ai grandi protagonisti

L’ufficializzazione da parte dell’Uefa della squalifica della Juventus che per un anno non parteciperà alle coppe europee, lasciando aperta per la Fiorentina la porta per la Conference League, è stato l’atto finale della lunga e tortuosa vicenda giudiziaria – dal punto di vista sportivo – del club bianconero. Il -10 in classifica aveva già tolto la Champions ora il capitolo è chiuso ma qualche strascico resta.

Juventus, il ministro Abodi torna sulla vicenda giudiziaria

A riaprire il pentolone è stato il ministro dello sport Andrea Abodi, che è tornato a commentare la vicenda a margine della presentazione degli europei di pallavolo al Coni. Non è la prima volta che il ministro avanza qualche dubbio.

I precedenti di Abodi sul caso-Juventus

A maggio aveva detto, a Tgcm24: “La giustizia sportiva ha una capacità di indagine limitata e si affida molto a quello che la giustizia ordinaria le mette a disposizione. Ma è vero che ci sono troppe fasi in un processo, e questo spiazza l’opinione pubblica a prescindere dal tifo. La competizione va tutelata e anche gli altri club devono vivere di certezze. Bisogna fare tesoro di questa esperienza per far sì che non si possa più ripetere“.

Successivamente, intervistato da Tv2000, era tornato : “Non passi il messaggio, ma sono sicuro che non sia così, che il patteggiamento in sostanza sia un abbassamento dei livelli di attenzione rispetto a comportamenti gestionali non adeguati. Lo prendo come un modo per rilanciare invece l’impegno nei confronti di comportamenti che devono essere corretti dal punto di vista sportivo e gestionale”

Abodi: “mai viste plusvalenze fatte da sole”

Oggi Abodi, si è soffermato sull’esclusione dalla Conference League decisa dalla Uefa nei confronti della Juventus: “Non è né una vittoria né una sconfitta, se ne prende atto, così come normalmente si fa quando c’è un organo di giustizia o c’è qualcuno che deve assumere una determinazione. Mi auguro si riesca ad andare avanti, lasciarci alle spalle quello che è successo che non è un tema che riguarda soltanto la Juventus”.

Abodi ha proseguito: “Io penso che in generale tutti noi dobbiamo puntare a comportamenti più corretti e lineari, senza entrare nel merito perché potrebbero esserci anche delle determinazioni. Peraltro le fattispecie delle quali è stata ritenuta responsabile la Juventus riguardano una pluralità di soggetti potenzialmente, perché al di là degli aspetti formali, io non ho mai visto le plusvalenze fatte da sole”.

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