Le distanze restano invariate, le precarie condizioni del centrocampo tutto sommato non hanno influito: perché la sensazione è che il punto forte di questa Juventus sia la feroce applicazione, il credere fermamente a questo progetto tecnico, e un’ottima condizione fisica. L’Inter è più forte, più completa: ma il lavoro di Allegri va avanti nel migliore dei modi, come ha dimostrato il pareggio di questa sera.
- Allegri: preso un gol da polli
- Juve, Allegri rivela il vero obiettivo
- Allegri confessa: importante non perdere
- Rabiot senza giri di parole: obiettivo Scudetto
- Nicolussi Caviglia racconta le emozioni dell’esordio da titolare
Allegri: preso un gol da polli
Eppure, quel gol preso in ripartenza brucia al tecnico della Juventus. “Abbiamo preso un gol da polli, sia dopo cinque minuti e che dopo Il gol abbiamo sbagliato alcune situazioni, potevamo far meglio. Ma l’Inter a campo aperto, come ha dimostrato in tanti gol che ha fatto, ha grande tecnica e negli spazi hanno facilità di giocata. Avevamo lavorato su quella situazione, ma Lautaro è stato bravo. Probabilmente bisognava far fallo prima. Ma sono contento della squadra, ha fatto una bella prestazione, non era semplice. Erano tre anni che non si giocava per il primo posto, non è stato facile per nessuno, me compreso, che non giocavo per la testa della classifica ormai da anni. Questo comunque ci dà consapevolezza, ora bisogna rimanere tranquilli e lavorare: venerdì avremo il Monza, sarà una partita tosta e bisognerà affrontarla nel migliore dei modi visto anche com’è andata l’anno scorso”.
Juve, Allegri rivela il vero obiettivo
Dunque qual è il reale obiettivo della Juve? “L’obiettivo è di entrare nei primi quattro posti – risponde Allegri ai microfoni di Dazn – per ora abbiamo mantenuto il +9 sulla quinta. Poi, analizzando la partita di oggi, è chiaro che sia stata fatta in modo giusto. La squadra si è dimostrata matura, siamo stati compatti, purtroppo abbiamo preso un gol evitabile ma contro una grande squadra ci sta. Bisogna avere coraggio, la fortuna aiuta i coraggiosi: essere compatti, aggredire in avanti, stiamo trovano un buon equilibrio rispetto alle prime partite in cui difendevamo tre contro tre a campo aperto. Bisogna migliorare quando abbiamo la palla e nella fase difensiva. Loro sono stati bravi sul gol, in velocità: Rugani poteva fare fallo prima, e Bremer appoggiarsi su Thuram andandogli addosso, Gatti poteva essere più bravo nell’attaccare la palla in avanti. Ma tutti hanno fatto una grande partita. Peccato, ripeto, perché avevamo provato queste situazioni tutta la settimana, con questi palloni giocati all’indietro, poteva fare meglio, contro di loro non è facile”.
Allegri confessa: importante non perdere
Inevitabilmente l’argomento va su Dusan Vlahovic, senza dubbio uno dei migliori tra i bianconeri. “Vlahovic? Oggi Dusan ha fatto la miglior partita da quando è alla Juventus, anche tecnicamente. Ha sovrastato De Vrij giocando da solo, con Chiesa che partiva largo: sono contento, si è sempre dato da fare e deve rimanere tranquillo, può solo crescere perché ha solo 23 anni. Scudetto? Il mercato di gennaio non esiste, sono contento della squadra, le squadre si fanno a giugno. L’obiettivo è fare un passo alla volta, restare a -2 dall’Inter è già un bel traguardo. Era importante non perdere più che vincere. è un percorso che stiamo facendo e bisogna crescere piano piano”.
Rabiot senza giri di parole: obiettivo Scudetto
“È stato un buon risultato, volevamo vincere ovviamente ma l’Inter è una squadra forte, siamo a metà campionato quindi non era una partita decisiva – sono state le parole di Adrien Rabiot a fine partita ai microfoni di Dazn – abbiamo tempo di prendere punti più avanti. Il gol preso? Siamo usciti tutti un po’ troppo, e loro hanno verticalizzato subito, dietro dovevamo essere più cattivo su Lautaro, ma loro sono forti. È un buon punto secondo me. Chiesa-Vlahovic? Sono importanti per noi, Dusan è un grande giocatore e abbiamo bisogno di lui e del suo feeling con Chiesa, siamo contenti per loro. Per quanto mi riguarda, cerco sempre di darmi delle motivazioni quando facciamo gol o quando lo prendiamo, se sbaglio un passaggio o cose così. Vogliamo vincere sempre, anche se prendiamo un gol, dobbiamo andare avanti e cercare di fare gol. Il secondo tempo è stato più equilibrato, ma ci sta. Lo Scudetto? Si, l’ho detto, faremo meglio sicuramente nelle prossime partite. L’obiettivo mio, quello che ci diciamo nello spogliatoio, è di vincere lo Scudetto perché siamo dei campioni, siamo forti, dobbiamo essere consapevoli di questo: secondo me ce la possiamo fare”.
Nicolussi Caviglia racconta le emozioni dell’esordio da titolare
“Titolare con l’Inter? L’ho saputo oggi, mi sono fatto trovare pronto e ho lavorato molto per questo momento, per me era importante – confessa Hans Nicolussi Caviglia – il mister mi ha detto di stare sereno, di oscurare le due punte, di farmi trovare anche se le loro punte mi chiudevano quindi ho toccato meno palloni del previsto. Ho dovuto fare un lavoro più oscuro in non possesso, la fase di possesso è venuta meno bene. Il nostro Barzagli? Adesso abbiamo tanti giocatori di esperienza, come Danilo e Rabiot, ma l’atteggiamento è giusto da parte di tutti quando scendiamo in campo. A livello tattico c’era Mckennie che usciva su Acerbi, quindi io o Gatti andavamo sulla mezz’ala, ma soprattutto dovevo stare davanti alle due punte, in particolare Lautaro. Nel secondo tempo poi mi dovevo alzare io su Calhanoglu quando Dusan avanzava, ma non siamo riusciti a farlo sempre con i tempi giusti. Il mio ruolo? Posso ricoprire vari ruoli, posso fare la mezz’ala o giocare a due: c’è sempre da migliorare, oggi non ho avuto occasione di calciare in porta che è uno dei miei punti di forza”.