L’acquisto di Federico Chiesa ha chiuso con il botto il mercato della Juventus, che per il resto non ha regalato colpi significativi alla rosa del debuttante Andrea Pirlo a parte l’ingaggio di Dejan Kulusevski, definito però già lo scorso gennaio.
L’ex attaccante della Fiorentina è stato protagonista di un impatto non facile con la realtà bianconera, tra l’espulsione di Crotone e prestazioni non entusiasmanti, figlie anche delle difficoltà incontrate dalla squadra.
Chiesa è costato alla Juventus 60 milioni, che pure il club campione d’Italia sborserà su base pluriennale. Una cifra ritenuta troppo elevata da un illustre ex della storia bianconera come Claudio Marchisio, che ha detto la propria in un’intervista a La Gazzetta dello Sport: “Chiesa è un talento vero ed è italiano, ma la troppa pressione che nasce dal mercato non lo aiuta. Non è giusto che uno come lui, che a Firenze lottava per la salvezza, costi 50-60 milioni. Poi arrivi in un club come la Juventus e devi subito dimostrare: con cifre diverse, per loro sarebbe più facile”.
Secondo Marchisio Chiesa ha bisogno di tempo per l’adattamento anche sul piano tattico: “Con il Barça ha fatto male, come tutti, ma a Crotone, nonostante il rosso, ha offerto spunti e regalato l’assist. Dovrà trovare il modo di stare in campo: con la Fiorentina girava sui 60-70 metri, qui servirà giocare anche nello stretto. Cambia molto, ma esploderà”.
Promozione a pieni voti invece per Dejan Kulusevski e anche per la scelta del club di affidare la panchina ad Andrea Pirlo: “Dejan è un talento puro, si è inserito velocemente. Pirlo non è solo il nuovo allenatore della Juve, ma proprio un nuovo allenatore. Ha appena iniziato, ma ha le idee per lasciare il segno. Guida la squadra da battere. E tra le big è l’unica che ha cambiato così nettamente: in una situazione normale, il mister avrebbe avuto molto più tempo per incidere. Quest’anno non è stato possibile per il Covid-19 e la partenza in ritardo della stagione”.
Infine, una battuta su Paulo Dybala e uno sguardo generale alla stagione della Juventus: “I numeri dieci o li ami o li odi. Dybala deve rafforzare la sua importanza all’interno del gruppo e deve cercare di non ‘scomparire’ più nei 90 minuti. Io guardo in prospettiva: il gruppo crescerà, ancor di più quando rientreranno i big. Con la rosa al completo, la Juventus rimane superiore all’Inter, solo il centrocampo deve essere sistemato. Per la Champions nel girone non vedo problemi, si vedrà agli ottavi. La Serie A invece è una gara a tappe: fino a Natale bisogna sbagliare il meno possibile, chi ci riuscirà avrà un vantaggio importante nel 2021”.