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Pirlo, bordate ad Allegri e ammissione sull’ipotesi Milan scatenano il web

I retroscena raccontati da Pirlo sulla sua cacciata dal Milan per colpa di Allegri e la trattativa sfumata per tornare in rossonero al posto di Pioli

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sule interviste ai grandi protagonisti

Non è un momento facile quello che sta vivendo Andrea Pirlo da allenatore alla Sampdoria – penultima in classifica in Serie B – ed alcuni suoi ricordi di carriera, evocati ieri al Festival dello Sport, sono ancora dei tasti dolenti: dalla chiusura del rapporto storico ed idilliaco -da giocatore- con il suo Milan a causa di Allegri al possibile ritorno in rossonero – da allenatore- sfumato: il rapporto con Berlusconi, l’esonero alla Juve e la sua più grande sfida attuale alla Sampdoria sono ancora temi caldissimi.

Pirlo ricorda quando Allegri lo fece fuori dal Milan nel 2011

Il motivo del passaggio di Pirlo dal Milan alla Juventus – dopo 10 anni in rossonero – ha un nome e cognome: Massimiliano Allegri. L’attuale tecnico bianconero non vedeva più il suo centrocampista al centro del progetto nel Milan che allenava, era l’estate del 2011:

“Con Allegri ho avuto un rapporto normale nonostante siano state dette e scritte tante cose. Siamo stati insieme due anni, uno al Milan e l’altro alla Juventus. Pensò che non ero più un calciatore per quel Milan e io decisi di andare via, alla Juventus invece finimmo un bel ciclo vincente. Andai via perché non volevo essere un peso per nessuno e di essere messo da parte per le partite importanti. Io volevo giocare sempre, quindi andai via e fu una mia decisione. Volevo anche dimostrare al Milan che non ero un giocatore finito, ma in grado di incidere in nuovo corso.

Pirlo, il segreto del successo al Milan e la chiamata di Maldini

Il segreto del successo del Milan è raccontato da Andrea Pirlo: dal ricordo della Champions al punto di ritrovo della squadra a Milanello: “La prima Champions, quella del 2003, era la mia prima volta, era il mio sogno. Ricordo il tragitto per andare allo stadio: mi era quasi venuto da piangere per quello che vedevamo fuori. Stavamo bene insieme al punto che anche se c’era allenamento al pomeriggio, noi ci vedevamo già al mattino a chiacchierare. Milanello era casa nostra: questo è il segreto. C’erano delle regole e tutti le rispettavano, perché sapevamo che altrimenti eravamo fuori”.

L’anno scorso, racconta Pirlo, con la chiamata di Maldini si era aperta anche una ipotesi di rivederlo in rossonero -da allenatore- al posto di Pioli: “Ne abbiamo parlato, ma è stata giusto una chiacchierata fra amici. A qualcuno comunque ha dato fastidio il fatto che abbia iniziato la mia carriera da allenatore della Juventus senza aver fatto la gavetta”.

Pirlo, dall’esonero con la Juve alla promessa per la Sampdoria

L’esonero di Pirlo da allenatore della Juve pare sia stato digerito dall’ex centrocampista: Io devo solamente ringraziarli per avermi dato quella chance. Credo che avremmo potuto fare meglio negli anni successivi ma non ci sono rimasto male. Ho continuato a fare il mio lavoro, forse quella esperienza da allenatore della Juve mi ha dato una etichetta diversa. E’ stata una soddisfazione vedere crescere i vari Chiesa, Kulusevski, De Ligt, Fagioli, Frabotta… Cristiano Ronaldo è un professionista esemplare con tutti, solare e sempre sorridente. Non abbiamo mai avuto problemi anche se lui voleva giocare sempre per inseguire tutti i suoi record personali”

Infine la difficile esperienza di Pirlo alla Sampdoria e la promessa ai tifosi: Quella con la Sampdoria è una sfida dove la società mi ha chiesto di creare un progetto insieme. Non ho guardato la categoria, i problemi che c’erano all’esterno, ma solamente la voglia di fare un campionato dignitoso. Vogliamo uscire da un momento difficile, sappiamo che siamo soli ma siamo determinati a cambiare la situazione”.

I tifosi rossoneri non rimpiangono la trattativa sfumata con Pirlo

Non tutti hanno preso bene la notizia di Pirlo come possibile allenatore del Milan al posto di Pioli: “Io non sono un fan di Pioli, anzi. Ma dire che Pirlo è meglio di Pioli la dice lunga sulla vostra comprensione calcistica. Davvero, cambiate sport.” C’è poi chi aggiunge: “Dopo l’esonero di Pirlo alla Juve e gli scarsi risultati ora alla Sampdoria credo che il Milan abbia fatto bene a trattenere Pioli”. C’è anche chi non vede Pirlo come allenatore emergente: Pirlo è tutt’ora un’incognita, è vero che Pioli è un disastro ma con Pirlo avremmo concorso per la non retrocessione!!!”
C’è poi chi ripensa a Maldini: Adesso capisco perchè Maldini è stato fatto fuori: semplice, voleva far fuori Pioli”. E infine: Ma volete ancora paragonare la carriera di Pioli a quella di Pirlo ..? Che è arrivato quarto solo perché il Napoli si è suicidato all’ultima giornata con una squadra di campioni come CR7? Esonerato in Turchia e ultimo in serie B?

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