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Juventus, lo sfogo di Igor Tudor e la verità sul rapporto con Pirlo

Il tecnico croato, allenatore in seconda dei bianconeri nell'ultima stagione, dice tutto dopo l'esonero: "La decisione della società è ingiusta. Andrea mi scelse, ma poi mi mise sullo stesso piano di Baronio".

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Il ritorno di Igor Tudor nei panni del vice allenatore, 15 anni dopo la fine della lunga e vincente esperienza da giocatore, aveva rallegrato i tifosi della Juventus, che non avevano dimenticato la grinta dell’ex difensore croato e ne avevano magari anche apprezzato i primi passi da allenatore, in Italia con l’Udinese.

Tudor era stato scelto lo scorso agosto dalla Juventus per affiancare Andrea Pirlo, fresco di promozione a tempo di record dall’Under 23 alla prima squadra subito dopo l’esonero di Maurizio Sarri.

Come sia andata la stagione della squadra, che ha sì conquistato due Coppe, ma non è mai stata in lotta per il decimo scudetto consecutivo e ha anzi artigliato in extremis il quarto posto utile per la partecipazione alla prossima Champions League, è noto, così come il fatto che tra Pirlo e Tudor il rapporto lavorativo non sia mai davvero decollato e che il tecnico bresciano abbia dato più importanza all’interno del proprio staff all’amico Roberto Baronio, che pure figurava come collaboratore tecnico.

A confermare tutto questo sono state le amare parole pronunciate da Tudor alla stampa croata.

Intervistato da ‘Vercernji List’, Tudor parte dalla delusione per l’esonero deciso dalla Juventus per fare spazio al ritorno di Max Allegri: “È stata dura, ma alla fine siamo riusciti a qualificarsi per la Champions League. Abbiamo anche vinto la Coppa Italia, eppure ci hanno cacciato: mi spiace, non lo trovo giusto”. 

“Alla Juventus mi ha chiamato Pirlo, c’era una lista con cinque nomi compilata dalla Juve e Paratici ha lasciato la scelta ad Andrea. Lui ha scelto me, ma essendo molto amico di Baronio ha preso anche lui e un altro analista, mettendoci tutti sullo stesso livello”. 

“Non è stato giusto, perché io sono un allenatore” ha rivendicato Tudor, la cui carriera da tecnico è iniziata addiriittura nel 2009 all’Hajduk Spalato per un percorso che, oltre che sulla panchina dell’Udinese, lo ha portato anche in Grecia al Paok Salonicco e in Turchia al Karabukspor e al Galatasaray. 

“Ho accettato perché era la Juve, ma ho deciso che non sarò mai più l’assistente di nessuno” la conclusione di Tudor, che sta trascorrendo le vacanze in Croazia, ma che potrebbe restare in Italia interessando all’Hellas Verona per il dopo Juric.

Juventus, lo sfogo di Igor Tudor e la verità sul rapporto con Pirlo Fonte: Getty Images

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