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Juventus, Motta smentisce Locatelli e Weah: nessuna autocritica dal tecnico ma la panchina è in bilico

Lo screzio con Yildiz a bordocampo e le parole di capitan Locatelli e Weah dopo il ko col Psv pongono un interrogativo: Motta ha ancora il controllo dello spogliatoio?

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

È tempo di bilanci e riflessioni, in casa Juventus. L’eliminazione dalla Champions League per mano del Psv ha scatenato l’ennesima bufera su Thiago Motta, questa volta non condannato solamente dai tifosi. Già, hanno fatto rumore le dichiarazioni nel post partita di Locatelli e Weah, anche se il tecnico italo-brasiliano è di tutt’altro avviso rispetto alla disamina dei due calciatori. Le scintille, anche quelle avute con Yildiz a bordocampo, pongono a un altro interrogativo: Motta ha ancora il controllo dello spogliatoio?

Naufragio Juventus: Locatelli all’attacco

La Juve non è riuscita a difendere il 2-1 dell’andata, lasciandosi mettere all’angolo dal Psv nel secondo tempo fino al crollo nei supplementari. L’addio alla Champions è stata naturale conseguenza di una partita che i bianconeri non hanno saputo gestire nonostante il vantaggio maturato all’andata.

Nel post gara capitan Locatelli non ha certo usato giri di parole. E con una schiettezza che cozza con le frasi fatte che dilagano nell’ambiente pallonaro ha dichiarato: “Abbiamo buttato via la qualificazione, siamo tutti responsabili”. No, per il centrocampista la Juventus non ha pagato dazio dal punto di vista fisico. “Perché in partite del genere non possono esserci cali. La verità è che l’hanno voluta più di noi, l’hanno meritata più di noi. Ora dobbiamo guardarci in faccia e prenderci le nostre responsabilità: usciamo dalla Champions in modo brutto”.

Altro che mea culpa, la replica di Thiago Motta

Quando gli sono state riferite le parole di Locatelli, l’allenatore è sembrato cadere dalle nuvole. Sorpreso. Colto alla sprovvista. Come se i due avessero visto e vissute due partite diverse. A Motta ancora una volta è stata contestata la mancata lettura della partita, con i tifosi (e non solo) che hanno ritenuto tardivi e sbagliati i cambi effettuati. Poi, il caso Koopmeiners, che per ammissione dello stesso tecnico ha giocato con la febbre: era il caso di impiegarlo dal primo minuto?

Quesiti a cui l’ex Bologna ha replicato senza scomporsi, difendendo a spada tratta ogni sua scelta. “Non sono d’accordo con Locatelli: abbiamo provato fino all’ultimo secondo a superare i nostri avversari” ha detto. Niente autocritica, insomma. “Non penso di aver ritardato i cambi, di cui tre sono stati forzati (Veiga dopo 10′, Koop e Cambiaso, ndr), mentre gli altri sono stati fatti per aiutare la squadra. Rifarei tutto”.

Anche Weah getta benzina sul fuoco, panchina in bilico

Come buona pace di Motta, pure Weah, autore dell’illusorio gol del momentaneo 1-1, cavalca la stessa onda di Locatelli. Le parole del figlio d’arte a Prime Video non lasciano spazio a chissà quali dubbi: “Sono venute a mancare voglia e cattiveria, che invece hanno avuto loro”.

Anche alla luce dello screzio avuto con Yildiz prima del suo ingresso in campo, ci si domanda se il tecnico italio-brasiliano abbia ancora il gruppo dalla sua parte. Intanto la panchina di Thiago scricchiola sempre di più. Secondo TuttoSport, è già all’ultima spiaggia: la sua permanenza, a questo punto, è legata al campionato e a quel quarto posto da difendere a denti stretti, a ogni costo.

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