Ancora poco meno di un mese di calcio giocato, poi si chiuderà per la Juventus una delle stagioni più travagliate della storia recente.
Di sicuro la più amara dal 2011, quando partì il lunghissimo ciclo di nove scudetti consecutivi iniziato sotto la gestione di Antonio Conte e che proprio il tecnico salentino, ora sulla panchina dell’Inter, si avvia ad interrompere.
I problemi per la società bianconera, tuttavia, non riguardano solo i deludenti risultati ottenuti da Andrea Pirlo, ma anche le polemiche che hanno travolto a più riprese la società , dal caso Suarez ancora in divenire al caos seguito al progetto Superlega, nato e decaduto in tre giorni con Andrea Agnelli tra gli attori protagonisti.
A fine giugno, peraltro, scadranno i contratti degli attuali dirigenti, dal vice presidente Pavel Nedved al direttore sportivo Fabio Paratici. Il loro futuro è tutt’altro che definito e sarà legato anche al nome del prossimo allenatore.
Un eventuale ritorno di Massimiliano Allegri potrebbe infatti portare alla fine della lunga era Paratici, arrivato a Torino nel 2010 voluto dall’allora direttore generale Giuseppe Marotta e cresciuto all’ombra dell’attuale dirigente dell’Inter fino ad assumere la leadership dell’area tecnica, ma fautore principale, insieme allo stesso Nedved, della decisione di esonerare Allegri al termine della stagione 2018-2019.
Il dirigente piacentino sta però vivendo un momento difficile essendo finito nel mirino della critica per qualche errore commesso in sede di mercato, oltre che per la stessa vicenda legata a Luis Suarez, che lo ha visto agire in prima persona, come dichiarato dallo stesso Agnelli.
L’addio alla Juventus è quindi possibile e del resto le alternative non mancano. Dall’attuale ds del Napoli Cristiano Giuntoli al laziale Ighli Tare, fino al clamoroso ritorno dello stesso Marotta, alla promozione di Gianluca Cherubini, attuale braccio destro di Paratici. Sullo sfondo un altro ritorno, quello suggestivo di Marcello Lippi nei panni di direttore tecnico, magari con David Trezeguet, in possesso di regolare patentino, come direttore sportivo.
Insomma un’autentica rivoluzione e per questo in molti tra gli addetti ai lavori hanno provato ad avvicinare la stagione 2020-2021 della Juventus a quella 1993-’94, che precedette una vera e propria rivoluzione societaria con l’addio di Giampiero Boniperti e l’ingresso sulla scena di quella passata alla storia come la ‘Triade‘, formata da Roberto Bettega, Luciano Moggi e Antonio Giraudo.
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