A fare il suo nome solo fino a qualche mese fa si rischiavano commenti sarcastici e battutine poco eleganti ma oggi Adrien Rabiot è un punto fermo della Juventus di Allegri. Il tecnico bianconero l’ha sempre difeso, ha esultato al fallimento della trattativa con l’Arsenal e l’ha messo al centro del progetto a centrocampo. Una fiducia ben ripagata: prima le prestazioni crescenti poi anche i gol: due in Champions al Maccabi due settimane fa e due ieri all’Empoli.
- Rabiot aveva segnato una doppietta solo una volta nel 2015
- Rabiot era l'avversario più pericoloso per De Winter
- Rabiot nuovo idolo dei tifosi della Juventus
Rabiot aveva segnato una doppietta solo una volta nel 2015
E dire che in carriera, prima di questa stagione, Rabiot aveva realizzato solo una doppietta nel 2015 contro il Tolosa in Ligue 1, quando ancora indossava la maglia del Psg. Un dato che fa riflettere e che è un segnale chiaro di come il giocatore oggi stia attraversando un momento di forma felice.
Rabiot era l’avversario più pericoloso per De Winter
Era stato profetico De Winter. Parlando a Tuttosport il giocatore dell’Empoli non aveva indicato né Vlahovic né altri come i principali pericoli per la sua squadra, dicendo: “Chi temere? Mmh… Il primo che mi viene in mente è Rabiot: se gli lasci spazio per partire palla al piede, con la sua progressione lui può saltare la pressione”.
Rabiot nuovo idolo dei tifosi della Juventus
Sui social in tanti rendono merito alla profezia di De Winter ed elogiano Rabiot dopo Juventus-Empoli: “Il duca di Saint-Maurice è un ragazzo molto spesso, troppo spesso criticato. Rabiot ieri oltre i due goal fatti, ha fatto una partita d’autore, dimostrando che forse è lui ad oggi il migliore la in mezzo nella Juve”, oppure: “Cos’è il paradosso? Eravamo contrari al suo arrivo, l’abbiamo insultato per quattro anni ma ci arrabbieremo come iene perché lo perderemo a zero”
C’è chi scrive: “Non piace ai giornalisti e anche quando fa oggettivamente meglio di altri anche senza segnare prende insufficienze esagerate”, oppure: “criticarlo è semplicemente di moda. Chiamarlo miracolato è da incompetenti, senza offesa. Dov’è andato ha sempre giocato, anche in nazionale con la Francia. Gli mancano personalità e cattiveria agonistica, questo si”. Infine la chiosa scherzosa: “è uno di quei giocatori che, per le caratteristiche fisiche che ha, ci mette tempo a carburare. Lui, ad esempio, c’ha messo due anni, chissà tra cinque cosa diventa! A parte gli scherzi, rinnoviamolo”,