Un vero e proprio urgano è pronto ad abbattersi sulla serie A. La Procura federale ha infatti notificato l’istanza di revocazione della sentenza di assoluzione della Corte federale di Appello, dello scorso 27 maggio, nel processo sportivo relativo alle presunte plusvalenze fittizie alla base di nuovi elementi di prova. Una decisione che però non riguarda solo la Juventus ma 8 club coinvolti nel primo processo.
- Caso plusvalenze, la svolta dopo l’inchiesta di Torino
- Procura Federale, scoppia la rabbia dei tifosi della Juve
- Juventus, il ritorno a Calciopoli: “E’ caccia alle streghe”
- Caso plusvalenze, le parole “profetiche” di Claudio Lotito
Caso plusvalenze, la svolta dopo l’inchiesta di Torino
La decisione di richiedere la revoca della sentenza di assoluzione arriva a seguito di quanto emerso dall’indagine della Procura di Torino, alla Procura Federale sono arrivate le oltre 14mila pagine prodotte dall’indagine con un pool che le ha esaminate. Oltre alla Juventus e ai suoi dirigenti (Agnelli, Nedved e Cherubini), nel mirino sono finiti altri otto club che erano coinvolti in quel processo (Sampdoria, Genoa, Pro Vercelli, Parma, Pisa, Empoli, Novara e Pescara). Non rientrano nella decisione il Napoli (per il caso Osimhen) ed il Chievo (ormai fallito).
Procura Federale, scoppia la rabbia dei tifosi della Juve
Sui social i tifosi della Juventus sono letteralmente sul piede di guerra, la decisione della Procura federale alza ancora di più il livello di frustrazione dei tifosi bianconeri che si sentono presi di mira: “La Juventus non deve dare più un giocatore alla nazionale. Se vogliono la guerra”. Anche Stefano la penso allo stesso modo: “Questo è un problema di tutti. Ammesso anche da loro. Volerci ficcare solo alcune società è una decisione politica. Fossi la Juventus tolleri baracca e burattini e andrei a giocare altrove. Sono dei farabutti”.
Juventus, il ritorno a Calciopoli: “E’ caccia alle streghe”
Per molti tifosi bianconeri ma anche alcuni addetti ai lavori la situazione attuale ricalca quella del 2006. In molti infatti sono convinti che quello di Calciopoli fu un processo farsa per attaccare la Juventus e che ora stia succedendo lo stesso: “Stanno ottenendo quello che vogliono – commenta Filiberto – far salire il sentimento popolare contro la Juve da giustificare le eventuali sanzioni come nel 2006”. Anche Denise la pensa allo stesso modo: “E’ una caccia alle streghe. La carta Ronaldo che non si trova perché non esiste, le plusvalenze che non sono reato. Sta diventando una persecuzione alla ricerca di un motivo per punire una sola squadra”.
Caso plusvalenze, le parole “profetiche” di Claudio Lotito
La decisione della Procura federale arriva a distanza di soli pochi giorni dalle parole che il presidente Claudio Lotito avrebbe pronunciato nel corso della cena di Natale della Lazio. In quella circostanza il presidente biancoceleste aveva parlato alla sua squadra di una “classifica di serie A che sarebbe cambiata” e ora arriva una decisione che rischia di essere uno tsunami per il massimo campionato italiano.