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Juventus, Agnelli a processo ma è già scontro con i magistrati, il retroscena

Dopo la richiesta di rinvio a giudizio per l'ex presidente e alcuni membri della dirigenza bianconera, sarebbero già scoppiate le prime scintille con la Procura: la ricostruzione.

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La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex presidente della Juventus, Andrea Agnelli, e altri ex dirigenti allora al vertice della società bianconera, tra cui Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene e Fabio Paratici nell’ambito dell’indagine relativa alle plusvalenze e alla manovra stipendi. Successivamente sono arrivati anche i primi “stralci” di alcune accuse e il clima si è accesso per uno scontro sul materiale informatico sequestrato in modo irregolare.

Juventus, le accuse e i primi stralci

Le accuse sono ben dodici, tra queste quelle di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e false fatturazioni. Successivamente, la stessa Procura, ha stralciato la posizione di quattro indagati: Francesco Roncaglio (ex componente del Cda), Enrico Vellano (ex componente del Cda), Stefania Boschetti (revisore legale Ernst & Young) e Roberto Grossi (revisore legale Ernst & Young). Un preludio all’archiviazione. Per Paratici lo stralcio è stato solo di due capi d’imputazione, relativi all’ultimo dei bilanci presi in esame dagli inquirenti capitolini.

Agnelli, scontro con la Procura: il motivo

Con la richiesta di rinvio a giudizio si è chiusa l’indagine del caso Prisma e ora si va verso il processo. Già ci sono state le prime scintille tra la Procura. Il motivo, stando al Giornale, è legato al materiale informatico sequestrato durante l’indagine preliminare considerato di “sfera privata” e non attinente con l’inchiesta in corso. Alla richiesta di restituire l’eccedenza si sono opposti sia i pm di Torino che di Roma, sostenendo che in quei documenti possano emergere rapporti con calciatori, agenti, club che possono tornare utili durante i processi.

Ma l’8 luglio un giudice romano ha ordinato la restituzione in blocco, trattandosi di materiale relativo alla «sfera personale e privata», alla «esistenza digitale delle persone». Le difese, scrive il giudice, «hanno prodotto esempi concreti di comunicazioni, fotografie, eventi che hanno chiara e ed esclusiva attinenza alla sfera privata», nonché di carte «attinenti alle strategie societarie» che se venissero divulgate creerebbero un danno ingiustificato. I magistrati intendono fare ricorso.

Il comunicato della Juventus

Questa la nota della società pubblicate nelle ultime ore: Juventus Football Club S.p.A. (“Juventus” o la “Società”), facendo seguito al comunicato stampa del 22 dicembre 2023 relativo al procedimento penale pendente presso l’Autorità Giudiziaria di Roma, comunica di aver ricevuto notizia dai propri legali della formulazione della richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma. Sulla base delle informazioni a disposizione allo stato, la richiesta di rinvio a giudizio non modifica le ipotesi accusatorie già prospettate, fatta eccezione per lo stralcio di talune posizioni soggettive.

Tale richiesta dovrà essere sottoposta al Giudice per l’Udienza Preliminare presso il Tribunale di Roma, che sarà chiamato a valutare se vi siano gli estremi per il rinvio a giudizio. Per maggiori informazioni sul procedimento penale pendente e sulle relative ipotesi accusatorie, si rinvia al comunicato stampa diffuso in data 22 dicembre 2023 e alla Relazione finanziaria semestrale consolidata di Juventus al 31 dicembre 2023″.

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