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Juventus, Thiago Motta all’esame Supercoppa: in palio c’è il primo trofeo per mettere a tacere le critiche

La Supercoppa come trampolino di lancio per un 2025 in cui la Juventus è chiamata a cambiare passo: Motta sa che non può fallire, a partire dalle semifinale tra deluse col Milan

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

A caccia della svolta. Thiago Motta incrocia le dita e spera che il 2025 della Juventus si apra con un successo in Supercoppa capace di mettere a tacere le tante critiche che gli sono piovute addosso da quando è approdato ai piedi della Mole. La posta in palio è di quelle pesanti: in caso di flop, infatti, la situazione rischierebbe di precipitare.

Juventus, Thiago Motta punta sulla Supercoppa

Su il sipario sul 2025 e via col primo trofeo stagionale. Giusto il tempo d’un brindisi di buon auspicio ed ecco che si fa sul serio. La Juventus cerca il riscatto lontano dal Belpaese. In Arabia Saudita, nella terra delle mille e una notte. Si parte venerdì con la semifinale di Supercoppa Italiana a Riad contro il Milan per quella che è a tutti gli effetti una sfida tra deluse. Motta ci arriva accompagnato da una tempesta di critiche per l’ennesimo pareggio stagionale in casa con la Fiorentina, il Diavolo addirittura con un nuovo allenatore.

Già, Sergio Conceicao – papà del bianconero Francisco – per Fonseca. La Signora, primatista della competizione con ben nove trionfi, sa che non può fallire. Si giocano due partite in contemporanea: Thiago Motta deve fornire risposte sul campo, Giuntoli sul mercato, dov’è chiamato a rimediare agli errori commessi in estate. Ne vale della credibilità del club per cui ‘vincere non è importante, è l’unica cosa che conta’.

Su chi farà affidamento Motta per battere il Milan

In questa prima parte di stagione l’italo-brasiliano si è reso protagonista di mosse sorprendenti dagli esiti, però, non sempre lusinghieri. Gli infortuni di Bremer e Cabal e la decisione di scaricare capitan Danilo (giusto farlo prima della Supercoppa e con una coperta cortissima?) rendono di fatto obbligatorio le scelte al centro della difesa: giocheranno Kalulu e Gatti; come terzini Savona e uno tra Cambiaso e McKennie.

In mezzo al campo Locatelli al fianco di Thuram, galvanizzato dalla doppietta alla Fiorentina, con Yildiz, Koopmeiners e Conceicao jr, pronto al derby col padre-rivale, sulla trequarti al servizio di Vlahovic.

Juventus, i buoni propositi per il 2025

L’obiettivo è far sì che la Supercoppa diventi un trampolino di lancio per una seconda parte di stagione in cui vanno migliorati i numeri. Perché, se è vero che la Juventus è ancora imbattuta in campionato, gli 11 pareggi ottenuti nelle prime 18 partite hanno fatto scivolare i bianconeri al sesto posto, a -9 dalla vetta occupata da Atalanta e Napoli e a -8 dell’Inter, che ha una gara da recuperare.

Per finire tra le prime quattro è necessario un cambio di passo e soprattutto trovare il giusto equilibrio. La squadra di Motta è passata dall’essere un fortino inespugnabile a un colabrodo (otto gol subiti nelle ultime cinque uscite in Serie A). La solidità difensiva è andata sgretolandosi incontro dopo incontro in nome di una vocazione offensiva prima inesistente. Ma il problema non è stato risolto: si pareggiava prima, quando la Juve non subiva gol e segnava con il contaggocce, e si pareggia pure ora.

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