Un’ottima e sfortunata Atalanta pareggia 1-1 con lo Sporting all’Alvalade nell’andata degli ottavi di Europa League. Tante le buone notizie per Gasperini: dalla mole di gioco prodotta alla prestazione super di Scamacca. Resta, però, un pizzico di rammarico per non essere tornati a Bergamo con un successo che sarebbe stato meritato, ma la Dea… bendata non ha sorriso agli orobici: tre i pali centrati.
- Europa League, Sporting-Atalanta 1-1: l'analisi di Gasperini
- Il bastone e la carota: Gasperini-Scamacca, feeling ritrovato?
- Atalanta, fattore Lookman: su cosa deve migliorare secondo Gasp
Europa League, Sporting-Atalanta 1-1: l’analisi di Gasperini
Gasperini è soddisfatto della prova offerta dai suoi ragazzi, anche se mastica amaro per il risultato finale: “Peccato per il numero di occasioni create, alcune anche clamorose con i pali – ha dichiarato il tecnico dell’Atalanta ai microfoni di Sky -. Il risultato è comunque positivo: ci giocheremo la qualificazione in casa. Dobbiamo concentrarci sulle cose positive, che sono state parecchie”. Sul momento della squadra: “Abbiamo strappato un grande punto col Milan in maniera fortunata dopo due mesi di vittorie, poi abbiamo perso con l’Inter. La delusione è stata col Bologna perché avevamo fatto una buona partita. Questa è una squadra che reagisce: abbiamo la fortuna di giocare spesso e quando perdi ti puoi rifare subito”.
Il bastone e la carota: Gasperini-Scamacca, feeling ritrovato?
In più di una circostanza Gasperini ha punzecchiato il suo bomber, che in Portogallo non solo è tornato titolare ma è risultato anche il migliore in campo. Un gol, un palo, un miracolo del portiere avversario: così Scamacca si è ripreso l’Atalanta. “Ha giocato libero mentalmente ed è stato anche sfortunato. Si è mosso, ha giocato bene e per le squadra – ha sottolineato Gasperini -. Se gioca così non ci sono problemi. L’importante è che sorrida, che abbia uno spirito positivo”. “Avverto la fiducia del mister e del club: sapevo che questo momento sarebbe arrivato. Se il gol è stata una liberazione? No, lo è stata la prestazione: se gioco così i gol arrivano” ha poi commentato Scamacca.
Atalanta, fattore Lookman: su cosa deve migliorare secondo Gasp
Lookman si è reso protagonista di un numero in area semplicemente da applausi. Peccato che il palo gli abbia negato la gioia di un gol che sarebbe stato meritatissimo. “Prima di arrivare qui segnava 6-7 gol all’anno, giocava molto più sulla fascia e non aveva grande confidenza con la porta – spiega Gasperini -. Ora se entra in gioco negli ultimi 20 metri è sempre in grado di creare pericoli. È rapido, veloce, calcia benissimo ed è anche forte di testa. Lo sprono a diventare un giocatore più completo, perché ne ha le capacità. A volte lui si accontenta, si nasconde un po’”.