Con 96 Gp disputati l’ex pilota austriaco è al pari di Alonso il 6° di sempre nella classifica delle presenze sul sedile della Rossa di Maranello: un rapporto di stima e affetto che non è mai mutato nel tempo tanto. Sulla base di questi presupposti la scuderia italiana ha nuovamente contattato Gerhard Berger per un posto al muretto.
- Ferrari - Berger, amore senza fine
- Un ritorno in Ferrari? No, grazie
- Gerhard Berger, il passato in Toro Rosso
Ferrari – Berger, amore senza fine
Gerhard Berger è stato uno dei piloti Ferrari più rappresentativi di sempre. Vuoi soprattutto perché le sue presenza, ben 96, lo collocano al 6° posto nella classifica generale dei piloti della rossa con più Gp all’attivo, ma vuoi anche per il segno che ha lasciato, un’empatia difficilmente rivista in altri piloti passati da Maranello. In totale nei suoi anni ha ottenuto 5 vittorie e 24 podi, raggiungendo in due occasioni diverse il terzo posto nella classifica finale (1988 e 1994). Tutto questo ha portato il team italiano ad alzare il telefono e contattare proprio Berger, la speranza è quella di rivederlo quanto prima ai box per aggiungere una pedina di spessore a questo processo di rinnovamento.
Un ritorno in Ferrari? No, grazie
Quando il telefono è squillato, dopo i convenevoli di rito, non deve averci girato molto attorno Gerhard Berger che ha gentilmente respinto al mittente la proposta Ferrari. Dopo aver gestito la DTM dal 2017 e fino a due stagioni fa, e dopo l’esperienza in Toro Rosso, non sono mai mancate le offerte per rientrare in F1 anche se chiaramente quella della Ferrari può avere un “sapore particolare”. Nonostante ciò, il 63enne di Worgl, ha detto a chiare lettere che non vuole più rientrare in questo mondo e reggere lo stress, perchè “Un conto è dare la mia opinione o osservare ogni tanto, un conto è reggere una pressione così a lungo”. La sua idea principale resta quella di dedicarsi alla famiglia, alla sua vita privata, alle sue aziende.
Gerhard Berger, il passato in Toro Rosso
Declinare l’offerta Ferrari deriva anche dal conoscere molto bene il ruolo che andrebbe ad occupare. Stare al muretto di una scuderia, Berger lo ha già fatto quando acquisì il 50% della Toro Rosso. Era il 2006 ed il boss della Red Bull, oggi scomparso, Dietrich Mateschidz, trovò un accordo con la Berger Logistik, azienda fondata dal papà di Berger. Gerard fu posizionato, dunque, al vertice della Toro Rosso (oggi Alphatour) e con lui la scuderia vince il suo primo Gp, grazie a Sebastian Vettel, nel 2008 a Monza. Sempre nel 2008, al termine della stagione, l’austriaco lasciò le sue quote a Mateschidz.