Mentre tre grandi del calcio italiano sono ancora in lizza per due posti nella prossima Champions League e quindi una di esse dovrà fare a meno nella prossima stagione del prestigio e degli introiti della massima competizione europea per club, all’interno delle istituzioni si continua a parlare di Superlega.
Il rivoluzionario progetto riguardante la creazione di una nuova, ricchissima competizione europea per sostituire la stessa Champions League, pur ridimensionato dopo la rinuncia di nove dei dodici club fondatori, è infatti ancora latente, con Juventus, Barcellona e Real Madrid che non hanno ancora ufficialmente rinunciato e sono pronte ad intraprendere una dura battaglia con la Uefa, dopo la minaccia di sanzioni da Nyon qualora i tre club non desistessero in via definitiva.
Sulla stessa linea dell’Uefa c’è ovviamente la Figc, che nel Consiglio Federale di lunedì ha varato un provvedimento ad hoc ‘anti Superlega‘.
O meglio, il termine non è uscito chiaramente, ma il riferimento è molto chiaro leggendo l’importante comunicato relativo ad una nuova norma introdotta di fatto appositamente per scoraggiare le società di Serie A sulla possibilità di prendere parte a tornei “non riconosciuti dall’Uefa”.
Questo il comunicato emesso dalla FIGC dopo il Consiglio Federale:
“In conseguenza di quanto già inserito nelle Licenze Nazionali nella scorsa riunione ad aprile, il Consiglio ha approvato la modifica dell’art.16 delle NOIF in materia di decadenza e revoca dell’affiliazione, prevedendo che lo stesso Consiglio Federale, su proposta del Presidente federale, deliberi la decadenza delle società professionistiche dall’affiliazione alla FIGC se: a) partecipano a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute dalla FIFA, dalla UEFA e dalla FIGC; b) disputano gare e tornei amichevoli senza l’autorizzazione della FIGC”.
Durante lo stesso Consiglio Federale è stata accolta la richiesta avanzata da alcune società di Serie A in merito allo spostamento del termine del pagamento degli stipendi di marzo. La data ultima per l’accreditamento è stata spostata dal 30 maggio al 30 giugno. Una notizia che dà respiro a molti presidenti, ancora alle prese con le gravi conseguenze economiche della pandemia e di un intero campionato giocato a porte chiuse.