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"Larissa Iapichino non è italiana" e Fiona May s'infuria: "Razzismo, perché in Nazionale non ci sono neri?"

L'ex campionessa di salto in lungo Fiona May denuncia gli insulti razzisti rivolti alla figlia Larissa Iapichino, quarta ai Giochi: "L'Italia è andata indietro di 20 anni".

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Il quarto posto di Larissa Iapichino nel salto in lungo ai Giochi di Parigi è stato offuscato dagli insulti razzisti ricevuti sui social a causa del colore della sua pelle. A denunciarlo è stata la madre della giovane atleta ed ex campionessa mondiale Fiona May al Corriere della Sera.

Larissa Iapichino nel mirino: la denuncia di Fiona May

Ventidue anni da poco compiuti, di Borgo San Lorenzo, tifosa della viola e studente di giurisprudenza all’Università di Firenze. Larissa è italiana, italianissima. Ed è un talento dell’atletica: in Francia, al suo esordio a cinque cerchi, ha sfiorato il podio nella disciplina di cui la madre è stata regina assoluta. Tra quattro anni a Los Angeles, nel pieno della maturità atletica, potrà sicuramente ambire a una medaglia. L’esperienza è di quelle che indimenticabili, ma il post è stato segnato dai soliti ‘odiatori seriali’ che hanno preso di mira Iapichino sui social. “Il problema è il colore della pelle – denuncia Fiona May, due argenti conquistati ai Giochi – che non dovrebbe appunto essere un problema. A maggior ragione nello sport”.

Iapichino vittima di razzismo: il duro attacco della madre

Fiona May non ci gira certo intorno e attacca: “L’Italia è andata indietro di vent’anni. Vent’anni fa non c’era tutto questo razzismo. O forse semplicemente non c’erano i social. I social su cui qualcuno scrive che Larissa non è italiana. Ma come si può?”. L’ex atleta, che nell’arco della sua straordinaria carriera ha vinto anche due ori Mondiali e ancora detiene il record italiano del salto in lungo con 7 metri e 11 centimetri, proprio non ci sta. “L’Italia sta andando indietro anziché andare avanti. Che c’è qualcosa, nel subconscio del Paese. Non mi piace neppure quando i telecronisti dicono: Larissa ha un papà italiano, la mamma invece… Io ho gareggiato con la maglia azzurra tutta la vita”.

Razzismo: Fiona May, le nazionali di calcio e l’Italia

La madre di Larissa Iapichino sposta poi il discorso sul calcio, che ha una visibilità maggiore rispetto all’atletica, su cui i riflettori si accendono principalmente nel corso dei grandi eventi. “La nazionale francese è quasi esclusivamente composta da neri: gli allenatori vanno a cercarli per strada, li includono, li coinvolgono. Lo stesso accade in Inghilterra. Il centravanti della nazionale belga è da dieci anni Romelu Lukaku. Perché in Italia non ci sono neri in Nazionale?” domanda e si domanda una Fiona May sconvolta dagli insulti all’indirizzo della figlia.

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