Un salto per prendere “la mira”, un altro per assicurarsi la finale ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. L’avventura di Larissa Iapichino continua e continuerà con la voglia di andare anche a prendersi un podio. L’azzurra conquista la finale del salto in lungo femminile e lo fa con autorità. Ora l’appuntamento è per giovedì alle 20 con la gara che può valere un sogno.
- Iapichino: l’emozione e poi il salto da finale
- Le indicazioni di papà: il salto è telecomandato
- Iapichino e le avversarie: il sogno medaglia
Iapichino: l’emozione e poi il salto da finale
Un po’ di emozione per Larissa Iapichino che a Parigi marca anche il suo debutto olimpico. Tokyo gli è sfuggita dalle mani a causa di un infortunio, un debutto che poteva permettergli di rompere il ghiaccio con l’evento più grande che c’è: i Giochi Olimpici. Alle Olimpiadi francesi invece la 22enne saltatrice azzurra non arriva solo per provare a fare esperienza ma anche per cercare un salto che vale un sogno. E il suo inizio denota un po’ di tensione, il primo salto regala quasi 20 centimetri all’asse di battuta e vale un 6,60 che serve per mettere già una misura più che positiva. Poi al secondo tentativo il 6,87 che vale la qualificazione diretta alla finale di giovedì, la possibilità di risparmiare energie fisiche e nervose e di pensare unicamente alla gara che conta di più.
Le indicazioni di papà: il salto è telecomandato
Un’intesa perfetta con papà Gianni Iapichino che quando Larissa si trova in pista diventa semplicemente l’allenatore. La saltatrice azzurra lo cerca con gli occhi prima di ogni rincorsa, nella prima qualche gesto di troppo con una comunicazione che non funziona alla perfezione. Nella seconda un video va a pescare proprio papà Gianni che in modalità “vigile”, gli indica l’alt. Il tecnico fiuta il vento andando a prendere il momento migliore per lanciarsi nella rincorsa, quello in cui le condizioni meteo non condizionano i sempre delicati automatismi che fanno parte della routine di un saltatore. Larissa coglie il momento giusto, chiama il ritmo del pubblico e poi si lancia nella rincorsa e nel salto che vale il 6,87 della finale (misura minima 6,75).
Iapichino e le avversarie: il sogno medaglia
La spedizione dell’atletica italiana per il momento non ha ancora portato in dote nessuna medaglia. Stano e Palmisano sono finiti rispettivamente ai piedi del podio e ritirati nelle due gare di marcia che li vedevano tra i favoriti. Jacobs ha corso un grandissimo 9”85 nei 100 metri, gara di altissimo livello tecnico con l’azzurro che si è dovuto accontentare del quinto posto. Male anche Fabbri che dopo un anno costantemente sopra i 22 sé rimasto lontano dal podio nel getto del peso. E ieri la medaglia prima data e poi tolta alla bravissima Nadia Battocletti, quarta nei 5000 metri.
Ora le speranze di medaglia portano il nome di Larissa Iapichino che si qualifica con la seconda miglior misura nella finale del lungo. La migliore di giornata è stata la statunitense Davis-Woodhall con 6,90, in grande difficoltà la tedesca Mihambo (campionessa europea in carica) che dopo due nulli ha trovato solo al terzo la misura di qualificazione. Poi le tre nigeriane Brume, Usoro e Ochongor tutte potenzialmente da medaglia. Ma giovedì tutto questo non conta più, si deve andare più in là possibile magari sotto la guida di papà Gianni che fiuta il vento.