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Lazio, il bluff del Comandante: anche i tifosi biancocelesti ora scaricano Sarri

Dopo il mortificante 5-1 subìto in Danimarca dal Midtjylland scoppia la polemica sul web nei confronti del tecnico toscano

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Qualcuno fino a ieri lo ricordava anche in casa-Juventus: per disperazione nei confronti di Allegri c’erano tifosi disposti a riprendersi perfino Pirlo e Sarri ma forse oggi anche loro hanno cambiato idea. Il 5-1 rimediato dalla Lazio in Europa League contro il modesto Midtjylland è un’altra macchia che non si dimentica facilmente e per Maurizio Sarri le cose iniziano a farsi dure. Finito il feeling con i tifosi, terminati gli alibi, è arrivato il momento di prendersi le proprie responsabilità.

Sarri spiega il crollo dando la colpa a un germe nello spogliatoio

Disarmante l’analisi di Sarri a fine gara: “E’ una partita che non abbiamo giocato, e non l’abbiamo giocata per presunzione.., se vai in giro per l’Europa vai incontro a questo tipo di figure come è successo a noi stasera e come è successo a qualche altra squadra l’anno scorso. È inevitabile. Abbiamo sbagliato tutto, dall’approccio nei giorni prima della partita alla partita stessa. Questi crolli emotivi improvvisi sono simili a quelli degli anni scorsi”

Lazio, per Sarri il problema non è facilmente risolvibile

Poi aggiunge: “Difficile da capire le motivazioni: perché se la motivazione sono io, devo fare un passo indietro, se è colpa di un giocatore va venduto istantaneamente. Qualcuno che all’interno di questo gruppo insinua questo germe c’è per forza. Il germe nel senso che qualcuno possa trasmettere questo indipendentemente dalla sua volontà. La mia paura è che ci sia qualche fattore scatenante che non siamo mai riusciti a individuare e a domare. È estremamente difficile dire come si possa risolvere, non è facilmente risolvibile. È difficilmente inquadrabile una situazione di questo tipo”.

I tifosi della Lazio scaricano Sarri

Se fino a questa estate la maggioranza dei laziali ha sempre trovato giustificazioni agli alti e bassi della squadra di Sarri (“non gli hanno preso i giocatori che servono per il suo gioco”, “Si sa che Sarri ha bisogno di tempo”, “Al secondo anno vedremo i frutti del lavoro di Sarri”), adesso l’impressione è che il Comandante non comandi più. Già i lamenti continui sugli arbitri e i suoi atteggiamenti discutibili come il linguaggio sboccato, il dito medio agli avversari e così via, avevano aperto il fronte del dubbio ma adesso sono i risultati a condannarlo e sui social si legge di tutto: “Frutto degli alibi che il vecchio instilla da un anno a questa parte con la scusa del “una partita ogni 4gg”. È bene che si inizi a pensare che il mondo Lazio non gira intorno a Sarri” oppure: “un allenatore che sa fare solo quello (LO SA FARE ? ) è un LIMITE ! Sarri è l’errore più grande (in buona fede) dell’era Lotito“.

C’è chi scrive: “Scaricare sui giocatori che “remano contro” è troppo facile, oltrechè scorretto: se il tuo gioco è Provedel passa a Romagnoli che passa a Patric che passa a Marusic che passa a Provedel che rilancia al volo per Milinkovic che la ripassa a Patric che (infinito)” e poi: “Per i metodi di Sarri una squadra di stelle per lui è inallenabile. Sarri non lavora bene con i top. Vedi Chelsea e Juve, squadre con tanti campioni è durato 1 anno”.

Il web è un fiume in piena: “Sarri in conferenza ha detto che i giocatori in campo erano scesi convinti di vincere e che se il problema fosse lui, avrebbe dovuto fare un passo indietro. Credo che il problema della Lazio a questo punto sia proprio il tecnico” oppure: “Il 5-1 con i danesi è colpa di Sarri che non ha ancora dato un’anima alla squadra”.

Qualcuno chiede che faccia le valigie: “Sono le sette del giorno dopo Sarri s’è dimesso o ancora sta a prendere in giro la gente?” e infine: “Come al solito Sarri persegue un’agenda tutta sua che non sempre coincide con quella della società che lo paga. Neanche ora che è tornato ad una condizione che gli è congeniale: la mezza classifica in serie A…”.

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