A margine dei festeggiamenti del presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, Guido D’Ubaldo, il presidente Claudio Lotito si è lasciato andare a dichiarazioni piuttosto forti nei confronti della Lega Serie A e della Federcalcio italiana. Parole importanti del numero uno della Lazio, che ha addirittura “minacciato” di far causa alla Figc, nel corso di un’intervista concessa ai microfoni di Repubblica.
- Lotito tuona: "Non contiamo nulla"
- L'attacco di Lotito alla Figc
- "La Lega Serie A deve essere la nuova Premier League"
Lotito tuona: “Non contiamo nulla”
È un fiume in piena Claudio Lotito, patron della Lazio e consigliere federale, che da anni manifesta la volontà di suddividere in maniera differente la “torta” che unisce le varie serie professionistiche e i dilettanti. L’obiettivo dell’imprenditore romano, alla guida dei biancocelesti da un ventennio, è rivedere le percentuali delle leghe coinvolte in sede di voto e parametrare gli introiti dei club di Serie A in base al loro peso specifico, figlio di investimenti, bacino d’utenza ed immagine, in Italia e all’estero.
Così Lotito, dritto al punto: “Non contiamo nulla, inutile girarci intorno, noi non contiamo niente. Lei – rispondendo a Repubblica – ha mai visto una società in cui chi mette i soldi vede poi decidere in tutto e per tutto gli altri che quella società stessa la compongono? Noi oggi viviamo un paradosso giuridico. Il presidente della Federcalcio viene eletto, come si dice in gergo, dai voti delle componenti. E lì, facciamo la parte dei ragazzini al tavolo degli adulti. La Lega di A marginale, la Lega di C decisiva: ma stiamo scherzando?”, incalza Lotito.
Questione di numeri, sostiene Lotito: “Sono i numeri a dire che noi non contiamo nulla: se la Lega Dilettanti unisce i suoi voti a quelli della Lega Pro, quell’accordo è sufficiente a mettere in ginocchio qualsiasi idea degli altri club. La sintesi è banale: un club di Serie C conta più di uno di A. Una società dilettantistica più di una che gioca la Champions League. Adesso basta”.
L’attacco di Lotito alla Figc
Non è uno che usa giri di parole Claudio Lotito, ormai stanco del modus operandi della Figc, in un momento storico in cui si chiedono riforme concrete per il sistema calcio, oltre ad un maggiore coinvolgimento dei top club. Si vuole evitare la Superlega, all’interno degli ambienti della Lega Serie A e della Figc, ma Lotito sembra imporre una svolta immediata, che possa rompere equilibri apparentemente consolidati.
La Federcalcio e Gravina si sentono protetti dallo Statuto. Ma le loro regole non ci stanno più bene. I grandi club portano i soldi al calcio, poi però decidono sempre altri: nessuna azienda funziona così.
“La Lega Serie A deve essere la nuova Premier League”
Torna inevitabilmente d’attualità il concetto di Superlega. Gabriele Gravina, oggi braccio destro di Ceferin, respinge con forza l’idea di un campionato elitario, che possa vedere protagoniste solo le società più blasonate, con un bacino d’utenza e un budget superiori a quelli di piccole realtà. Lotito, dal canto suo, ritiene necessaria una revisione generale delle norme che regolano attualmente il mondo del calcio italiano, con la possibilità di favorire economicamente i club che rappresentano le big del football nostrano, non solo dal punto di vista tecnico.
“Queste regole non ci stanno più bene – ha ribadito a gran voce Lotito, che promette di far causa alla Federcalcio –. I legali si occuperanno della parte che compete loro, ma il nostro progetto è semplice. Gravina e la sua Federcalcio si sentono blindati dal loro Statuto. Noi vogliamo che la Lega di A, quella composta dai club che hanno immagine, tifosi e producono il 90% del fatturato, si trasformi in qualcosa di diverso. La Lega Serie A deve essere la nuova Premier League”.