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Lecce da favola coi colpi di Corvino e le mosse di D'Aversa: ora le sfide a Juventus e Napoli

I segreti del miracolo Lecce, sempre più su in classifica dopo la vittoria sul Genoa: salentini in zona Champions grazie a un avvio di campionato da incorniciare.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Undici punti in cinque gare. Il secondo posto in classifica, almeno per una notte, agguantato grazie alla rete di Oudin che ha steso il Genoa rendendo magica la serata del Via del Mare. Big come Juventus, Milan, Napoli e le romane lasciate momentaneamente alle spalle. È un Lecce da favola quello che ha scalato posizioni in serie A arrampicandosi in zona Champions e facendo sognare tutto il Salento. Già, perché questa squadra è competitiva nel presente, ma ha pure un futuro luminoso davanti a sé.

Lecce, i segreti del miracolo in classifica

L’impegno e la progettualità del presidente Sticchi Damiani hanno messo in piedi una società gioiello, che fa del settore giovanile il suo punto di forza: l’anno scorso è arrivato lo Scudetto nel campionato Primavera. A scovare talenti ci pensa Pantaleo Corvino, 74 anni, da oltre 35 nel calcio. Uno dei massimi esperti nel settore, responsabile dell’area tecnica giallorossa. A coadiuvarlo, il ds Stefano Trinchera, pure lui salentino doc. Entrambi hanno il Lecce e il calcio nel sangue.

Pantaleo Corvino, lo scopritore di talenti

In una recente intervista a La Repubblica, Corvino ha spiegato i segreti del suo modus operandi. Ad esempio, perché il vivaio giallorosso sia imbottito di stranieri, più che di talenti del posto: “Al Lecce compro stranieri perché non voglio giocare con gli scarti“. E ancora: “La qualità degli italiani si è abbassata, per cercare giovani vado fino a Capo Horn“. Del resto, Corvino è inventore di massime a sensazione: “Puoi sbagliare la moglie, ma non puoi sbagliare portiere e centravanti“. Al Fatto Quotidiano, invece, un’altra dichiarazione a effetto: “Voglio morire come i cavalli di razza: in pista. Anche su un campetto, basta sia lì“.

Da Krstovic a Kaba: stelle e stelline dei giallorossi

Il portiere nel Lecce lo fa Falcone, riscattato in estate dalla Sampdoria. Il centravanti invece è il montenegrino Krstovic, già decisivo contro Fiorentina e Salernitana. E sono tanti i volti nuovi dell’undici pugliese, alcuni sconosciuti ai più fino a qualche settimana fa: dal centrale difensivo Touba al dinamico Almqvist, esterno d’attacco, per non parlare del centrocampo nuovo di zecca, imperniato su Rafia (ex Pescara), Ramadani (albanese pescato all’Aberdeen) e Kaba, guineano scovato nella Ligue 2 francese. L’ultimo arrivato, invece, è un giocatore d’esperienza: Nicola Sansone, svincolato dopo la fine dell’esperienza al Bologna.

D’Aversa, allenatore a caccia del riscatto

A guidare questa squadra povera di stelle ma ricca d’entusiasmo è un allenatore a caccia di rilancio, Roberto D’Aversa, reduce da due esperienze poco esaltanti al Parma e alla Sampdoria. Al Lecce è partito fortissimo tanto che adesso il problema principale è gettare acqua sul fuoco degli entusiasmi

“I ragazzi stanno facendo un lavoro straordinario, stanno occupando una posizione in classifica che molto probabilmente non ci compete, però finché i risultati sono questi ce la godiamo e pensiamo all’impegno successivo“.

Nell’ordine Juventus e poi Napoli, due avversari di spessore con cui misurarsi – classifica alla mano – da pari a pari:

“Si scende sempre in campo per fare risultato, chiaro che bisogna ragionare sulla squadra che si affronta. Dobbiamo essere bravi a fare la prestazione e cercare di non sbagliare nulla, sperando magari che loro qualcosina possano sbagliarla”.

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