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Lukaku non si ferma: replica l'esultanza contro la Juve in Champions e la "M": il significato

Anche Barella si abbandona a una provocazione nei confronti dell'avversario, dopo quanto accaduto in Coppa Italia. Lukaku mima anche una M

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Prima mancavano i gol che, per un attaccante, sono il senso del suo ruolo. Poi sono venute le esultanze che hanno schernito, provocato, diviso e infine procurato anche sanzioni e interpretazioni del regolamento come contro la Juventus. Rom Lukaku, contro il Benfica, ha partorito due distinte manifestazioni di gioia post rete che inevitabilmente destano interesse. Perché lo fa in Champions, perché esalta questi gesti contro i portoghesi.

L’esultanza di Lukaku in Champions

Archiviata la pratica, Lukaku si è esibito nello stesso gesto che gli era costato il cartellino giallo nella semifinale d’andata di Coppa Italia, contro la Juventus in una partita da censurare per quel che i giocatori hanno offerto a favir di telecamere qualunque sia l’opinione maturata rispetto all’esultanza di Rom.

La mano destra tesa appoggiata alla fronte simile a un saluto militare e l’indice sinistro a contatto invece con le labbra come a zittire chi e perché non è dato saperlo: “Un segreto”, spiega a fine partita. Le ricostruzioni abbondano ma non soddisfano: la curva bianconera, per esempio. Però, dopo la festa con i compagni dell’Inter, ha voluto rimarcare con una M mimata con le dita a favore di telecamera. La M dovrebbe stare per mamma, Adolphine, figura centrale per Lukaku che la adora e che è stata anche destinataria, in un contesto meramente provocatorio e ormai celebre, anche da parte di Ibrahimovic a suo tempo.

La parte di Barella

Anche Barella, protagonista di una prestazione maiuscola in questo Benfica-Inter complice l’esaltazione innegabile, ha esternato la propria soddisfazione in prossimità dei tifosi lusitani: la sua grinta, durante la gara, è parsa quasi un gesto provocatorio, istintivo che soprattutto dopo le recenti vicende avrebbe potuto suscitare delle osservazioni.

Fonte: ANSA

La gioia di Lautaro e Barella

Le dichiarazioni post partita di Lukaku

“Capisco le critiche per le mie precedenti prestazioni, ma io penso solo a guardare davanti per fare il meglio possibile per l’Inter. Abbiamo tutti la responsabilità di fare bene per questa società, ora dobbiamo giocare bene anche in campionato per arrivare in fiducia alla partita di ritorno. Oggi abbiamo avuto occasioni per fare tre o quattro gol, dobbiamo fare ripetere prestazioni simili in campionato, ne parleremo all’interno della squadra. E lo stesso dovremo fare anche in Coppa Italia”, ha detto nel post partita.

Un grazie speciale, oltre alla madre lo ha rivolto a un uomo cardine della società, in questa delicata fase di passaggio, Javier Zanetti:

“Da quando sono arrivato all’Inter mi ha aiutato tanto nell’aspetto mentale. Lui dice sempre che per superare i momenti di difficoltà bisogna mantenere la testa fredda e me lo ha detto anche prima della gara e dopo la partita mi ha detto ‘vedi…’. Ha ragione”.

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