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Madrid, De Minaur non lascia scampo a Sonego: prova di forza dell’australiano

Niente da fare per Sonego contro De Minaur: il break nel gioco d’apertura è illusorio, perché poi l’australiano domina senza appello e vola al prossimo turno.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

C’è poco da salvare per Lorenzo Sonego: Alex de Minaur si conferma un rullo compressore anche sulla terra, specialmente in questo periodo della stagione, e nel match di secondo turno sul rosso di Madrid lascia appena 5 game al torinese, mai realmente in grado di opporre resistenza alla superiorità mostrata dal giocatore australiano. Che conferma i progressi sulla terra (già mostrati a Monte Carlo) e negli ottavi se la vedrà col canadese Shapovalov, mentre Sonego punterà direttamente su Roma.

De Minaur di un altro pianeta: Sonego prima s’illude, poi cede

Il 6-2 6-3 finale non lascia spazio a molte recriminazioni. Sonny ha avuto unicamente il merito di dare il primo “cazzotto” di giornata, togliendo la battuta al rivale nel gioco d’apertura. Ma quel break subito in avvio ha svegliato immediatamente de Minaur dal torpore, tanto che a stretto giro di posta sono arrivati ben tre break dell’australiano, che ha chiuso senza alcun affanno un primo parziale praticamente dominato, se si eccettua quell’inciampo iniziale.

Nel secondo set il break è arrivato nel quarto gioco, e a quel punto solo l’orgoglio ha permesso a Sonego di restare aggrappato all’incontro, sebbene più in là del 6-3 finale non è potuto andare.

Troppi i 33 errori gratuiti concessi dal torinese (contro i soli 9 di de Minaur), troppo efficaci le risposte con i piedi dentro al campo del giocatore che, al netto dei tanti ko. infilati contro Sinner (9-0 il confronto diretto), con gli altri italiani ha sempre dettato legge.

Sul rosso Sonny deve ancora ritrovarsi: ma a Roma…

Dell’avventura in terra madrilena di Sonny resterà la bella impresa operata ai danni di Mionir Kecmanovic, che in qualche modo ha permesso al torinese di mantenersi attorno alla top 40 del circuito e soprattutto di trovare la prima vittoria della sua stagione sul rosso dopo le sconfitte patite a Marrakech e Monte Carlo, rispettivamente contro Kopriva e Pedro Martinez.

Ora l’obiettivo si sposta sugli Internazionali d’Italia di Roma, dove la speranza è quella di ripercorrere quanto fatto quattro anni fa, quando la corsa verso la gloria venne interrotta soltanto in semifinale dall’allora numero uno del mondo, Novak Djokovic. Complessivamente al Foro Italico il bilancio di Sonego parla di 8 vittorie e 9 sconfitte, col rimpianto per la corsa interrotta lo scorso anno al primo turno contro Lajovic e la voglia di provare a spingersi un po’ più in là nella stagione corrente.

Anche perché, dopo una stagione sul veloce che ha saputo impressionare per la facilità d’esecuzione e la grande attenzione ai particolari (su tutte resta viva l’impresa operata agli Australian Open, quando soltanto Shelton nei quarti di finale riuscì ad avere la meglio sul tennista italiano), la terra, superficie da sempre nelle corde di Sonego, in qualche modo si spera possa essere altrettanto favorevole.

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