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Madrid, vergogna nel derby Atletico-Real: cosa è successo, liti, accuse e veleni

Ennesimo derby ad alta tensione: dopo gli incidenti a Vienna, Belgrado e Genova anche a Madrid si scatena il putiferio per un gesto dell'ex Courtois

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Altro derby, altra vergogna. Dopo i disordini a Genova, Vienna e Belgrado, ecco quelli che hanno portato alla temporaneamente sospensione della stracittadina di Madrid tra Atletico e Real al Civitas Metropolitano. Un gesto provocatorio dell’ex Courtois ha scatenato la furia degli ultras di casa, che hanno lanciato di tutto all’indirizzo del portiere belga.

Atletico-Real: il derby madrileno della vergogna

Alla vigilia Ancelotti aveva pronosticato un derby spettacolare. Il giorno dopo, invece, in tutto il mondo di parla di scandalo e vergogna. Eppure per circa un’ora tutto era filato liscio, poi quando Militao ha portato in vantaggio il Real Madrid è scoppiato il caos. Ad accendere la miccia è stato il grande ex Courtois, che ha avuto la poco brillante idea di andare a festeggiare sotto gli occhi della frangia più calda dei tifosi dell’Atletico. Apriti cielo: dagli spalti sono piovuti oggetti di ogni tipo. Da bottigliette d’acqua ad accendini. Con un solo obiettivo: centrare l’estremo difensore belga. Così il derby numero 288 passerà alla storia come uno dei più neri di sempre.

L’arbitro costretto a sospendere la partita per 15 minuti

Nonostante gli avvisi dello speaker, non c’è stato verso di far smettere gli ultras dei biancorossi. Dunque, al minuto 68 l’arbitro Busquets Ferrer si è visto a sospendere il match per circa 15 minuti, ovvero fino a quando il lancio di oggetti non si è interrotto. Direttore di gara che poi è stato protagonista anche del convulso finale di partita. In un clima di tensione altissima, i colchoneros sono riusciti a trovare il gol del pareggio al 95′ con Correa. La rete, inizialmente annullata per un fuorigioco sul lancio di Javi Galan, è stata invece convalidata dal Var. Quattro minuti più tardi Marcos Llorente è stato espulso per un brutto fallo di Fran Garcia. Insomma, un derby tra disordini e veleni che consente al Barcellona di avere 3 punti di vantaggio sul Real e 5 sull’Atletico.

Simeone condanna i tifosi e anche il suo ex calciatore

Al termine della partita, Simeone ci è andato giù duro. Tanto all’indirizzo dei tifosi che hanno scatenato l’inferno quanto nei confronti dell’atteggiamento provocatorio di Courtois. “Tutti noi dobbiamo fare la nostra parte – ha detto -. Le persone che hanno lanciato quegli accendini, come era successo al Bernabeu quando Courtois era un nostro giocatore e fu colpito da un accendino in testa, non stanno bene. Ma probabilmente anche noi non aiutiamo, quando sottovalutiamo le persone, le appesantiamo e le provochiamo fino a farle arrabbiare”. Il riferimento al portiere belga è chiaro. “Bisogna capire le situazioni in cui si può festeggiare un gol, evitando gesto del genere, perché poi la gente si arrabbia. Naturalmente quella reazione non è giustificata, ma chi incita deve essere punito”.

Che cosa rischia l’Atletico Madrid dopo il derby

Secondo quanto riferisce il quotidiano spagnolo Marca, l’Atletico rischia la chiusura del settore incriminato per due o tre partite perché non si tratta di un evento isolato. I biancorossi hanno rischiato grosso: se dopo la temporanea interruzione della partita si fossero registrati ulteriori disordini, la squadra di Simeone avrebbe perso il derby a tavolino.

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