“Brignone portabandiera nel 2026? Ad oggi direi che è un discorso prematuro”. Lo ha detto Giovanni Malagò, presidente uscente del CONI, a margine di un evento in preparazione ai giochi. Che in qualche testimonia anche quanto sia forte comunque la voglia di non farsi trascinare in una discussione che rischia di logorarlo ancor prima di dover passare la mano, dal momento che il prossimo 26 giugno l’attuale numero uno dello sport italiano non potrà ricandidarsi per un quarto mandato, come spiegato qualche settimana fa dal Ministro dello Sport, Andrea Abodi.
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Malagò cauto, ma esalta Fede: “Annata strepitosa”
Chiaro però che dopo l’auto-candidatura di Federica Brignone a portabandiera femminile in vista dei giochi di Milano-Cortina una domanda Malagò se la poteva anche attendere sull’argomento. Ma la risposta è stata altrettanto ferma e diretta. “Innanzitutto bisognerà capire chi dovrà assumersi la responsabilità di dover fare queste valutazioni. Poi credo comunque che sia davvero troppo presto parlare di quello che potrà succedere tra 11 mesi. Una cosa è sicura: Federica sta facendo una stagione strepitosa e come presidente non posso che essere davvero orgoglioso dei risultati che sta ottenendo”.
La sensazione però è che della cosa si continuerà a parlare per mesi e che anche il successore di Malagò in qualche modo dovrà passare mesi e mesi a rispondere alle domande dei curiosi. Dopotutto la “miccia” innescata dalla Brignone è di quelle che non potranno essere spente tanto facilmente: la leader di Coppa del Mondo ha lanciato un sasso nello stagno bello grosso, godendo peraltro di una visibilità anche mediatica che nessun’altra atleta legata agli spot invernali in questo momento può minimamente avvicinare.
Ad Are un gigante per chiudere i conti per la Coppa del Mondo
Brignone che intanto s’è trasferita ad Are, in Svezia, dopo la favolosa tre giorni di Kvitfjell nella quale ha guadagnato altri punti pesanti nei confronti di Lara Gut-Behrami, mettendo una seria ipoteca sulla vittoria della coppa di cristallo.
Ad Are il duello ripartirà dal penultimo slalom gigante della stagione, dove Federica va a caccia soprattutto della neozelandese Alice Robinson, leader di specialità con 40 punti di vantaggio sulla valdostana. Dopotutto il gigante è un’altra disciplina nella quale l’italiana ha messo un bel margine tra se e l’elvetica: Gut-Behrami paga infatti 151 punti di ritardo nella classifica delle porte larghe, ritardo appena inferiore ai 155 punti che dividono Brignone e la svizzera in discesa (Lara è invece avanti di 55 punti nella classifica di supergigante).
Federica peraltro ha sempre vinto in gigante in questa stagione quando ha concluso le due manche di gara, essendo uscita in tre dei 7 appuntamenti disputati. Insomma, un altro risultato pieno servirebbe a chiudere virtualmente i conti per la generale. Ad Are chi ha bisogno di punti per qualificarsi per la tappa finale di Sun Valley è Marta Bassino, che rischia di finire fuori dalle prime 25 che avranno accesso alla prova conclusiva della stagione..