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Inter, Marotta gela i tifosi su Lukaku. E lancia un messaggio a Inzaghi

Il dirigente nerazzurro ha parlato dell'attaccante belga: “Lui vuole restare, vedremo se sarà il caso di negoziare un suo ritorno con noi”

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Partiamo dalla fine, ovvero dalla risposta – alquanto tagliente – sulla sorte che sarà riservata dalla proprietà dell’Inter a Romelu Lukaku, il quale ha espresso la sua volontà di rimanere a Milano ma senza considerare poi l’impatto che la sua permanenza avrebbe sul bilancio della società di Steven Zhang.

Beppe Marotta non aggiunge illusioni e, anzi, pare stroncare facili entusiasmi in merito al riscatto fissato per giugno del belga.

Marotta: non ci sono certezze sul riscatto di Lukaku e dell’Inter

Non ci sono certezze sul futuro di Lukaku. Marotta, amministratore delegato dell’Inter, ha espresso a Sky il giorno dopo la sconfitta per 1-0 a Bologna ben poche certezze sulla conferma del belga che in Premier non si è più ritrovato.

Senza considerare i problemi che ha avuto il Chelsea, dopo l’esclusione del magnate russo Roman Abramovich dalla proprietà.

O meglio: una certezza c’è:

“A giugno Lukaku tornerà al Chelsea”, ha spiegato. “Parlarne ora è prematuro. Dopo il suo ritorno in Inghilterra si aprirà uno scenario nuovo e vedremo cosa fare. Lui vuole restare, sicuramente conoscendolo vedremo se sarà il caso di poter negoziare un suo ritorno con noi”.

Fonte:

Lukaku

Un’annata non ancora finita

Se le indiscrezioni sull’addio di Simone Inzaghi alla società sembrano rientrare, anche per esplicita volontà di mettere a tacere i rumors non vi ancora nulla di tangibile, concreto. Anzi, rispetto all’Inter di Antonio Conte, l’infilata vincente non è paragonabile.

“Accanto a prestazioni vincenti come quelle contro Porto, Milan o Napoli, ci sono state partite che non hanno portato punti. Contro squadre alla portata, le cosiddette ‘provinciali’, abbiamo fatto 2 punti su 12 a disposizione (nel 2023, ndr). Va fatta un’analisi e la terapia deve essere individuata da allenatore e giocatori. Noi come società abbiamo il dovere di supportare la loro attività, ma non vogliamo alibi. Dopo la sconfitta di ieri con il Bologna siamo qua a chiedere alla squadra e all’allenatore ancora più motivazione e concentrazione perché si possa non perdere di vista l’obiettivo di questa stagione, che è la qualificazione in Champions”.

La conferma con messaggio in codice per Inzaghi

Una conferma, accennavamo, che allontana le indiscrezioni seguite allo stop contro il Bologna che vogliono addirittura Thiago Motta candidato alla panchina nerazzurra. Marotta rassicura, certifica, sembra certo. Eppure sembra ci sia un vincolo non da poco: i risultati.

“È un allenatore bravo, giovane e preparato. La fiducia in lui non è mai mancata. Sta facendo un ottimo lavoro, ma ci sono anche gli avversari. L’anno scorso abbiamo condotto il campionato per tre quarti, poi siamo scivolati su una buccia di banana nella ‘Fatal Bologna’. Quest’anno c’è un avversario che sta battendo ogni record e sta facendo una cavalcata davvero trionfale. Noi dobbiamo adeguarci: stiamo gareggiando in altre due competizioni e colgo l’occasione per spronare i giocatori, che sono ottimi professionisti, e l’allenatore, perché questa è la volontà della società: abbiamo l’obbligo di regalare soddisfazioni ai nostri tifosi“.

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