La MotoGP va in vacanza e lo fa nel nome di Marc Marquez e della Ducati. Un dominio assoluto per il binomio tra lo spagnolo e la moto italiana. Che però nasconde qualche incertezza, più sul futuro a medio e lungo termine che sul presente e sul breve.
Ducati davanti ma dietro gli altri non stanno a guardare. Impossibile non notare che nelle ultime gare a parte sua maestà Marc gli altri ducatisti stanno facendo una fatica incredibile, non solo Bagnaia. Segno che la Desmosedici perde qualche colpo e si affida al suo campionissimo mentre le altre marche, Aprilia e Ktm su tutte, si stanno avvicinando pericolosamente come sottolineato dallo stesso Gigi Dall’Igna dopo Brno.
- Marquez vero trascinatore Ducati e gli altri stanno a guardare
- Aprilia e Ktm in grande rimonta: Ducati trema
- Allarme Dall'Igna: "Gli altri sono vicini"
Marquez vero trascinatore Ducati e gli altri stanno a guardare
Il pallottoliere recita 11 vittorie su 12 Sprint disputate e 8 successi in gara. Un dominio assoluto quello di Marquez. Che forse, alla luce dei risultati delle ultime gare comincia a nascondere anche qualche pecca della Ducati. Marc sta alla Ducati come Verstappen alla Red Bull. L’equazione ci sta dal momento che nelle ultime corse gli altri ducatisti stanno facendo fatica a emergere. A Brno in particolare a parte lo spagnolo nessun’altra Desmosedici è salita sul podio, sia nella Sprint che nella gara lunga.

Bagnaia alle prese con i soliti problemi che gli hanno fatto esclamare di “essere diventato scarso” nonostante la pole ha racimolato un 7° e un 4° posto. Gli altri piloti Ducati hanno fatto pure peggio: al netto dell’assenza di Morbidelli, nella Sprint le due Gresini hanno chiuso rispettivamente 14° Aldeguer e 17° Alex Marquez, caduto Di Giannantonio che a Brno è andato in panne dal venerdì alla domenica dove è finito fuori dai punti.
Ed infatti per le Ducati la musica non è cambiata nemmeno in gara dove, a parte Marquez vincitore e Pecco come detto quarto, gli altri sono andati alla deriva con Aldeguer unico a punti ma solo 11°, Diggia 16° nonostante la GP25 e Alex Marquez che dopo pochi giri ha tirato giù il povero Mir prendendosi anche un long lap penalty da scontare in Austria al rientro dalla sosta.
Aprilia e Ktm in grande rimonta: Ducati trema
La Repubblica Ceca al contrario ha restituito un’Aprilia e una Ktm on fire. E non è la prima volta nelle ultime gare che delle moto non Ducati affollano il podio e le prime posizioni. Ma a Brno la moto di Borgo Panigale è andata davvero in crisi, può darsi sia un problema riconducibile alla pressione delle gomme emerso su Marquez e Bagnaia nella Sprint.

Bezzecchi su Aprilia è stato in testa per 8 giri all’inizio, Acosta ha fatto doppio podio nel week end per non parlare dell’occasione sprecata da Bastianini. In attesa del recupero al 100% di Jorge Martin rientrato già bene a Brno, anche l’Aprilia Trackhouse di Raul Fernandez è andato forte finendo sesta domenica. Senza dimenticare la Yamaha sempre veloce di Quartararo, adesso anche più costante in gara e qualche buon piazzamento della Honda con Marini in crescendo e Mir più sfortunato della iella.
Allarme Dall’Igna: “Gli altri sono vicini”
Viene in mente la frase pronunciata da Gigi Dall’Igna in tempi non sospetti: “Non abbiamo preso Marquez per marketing”. Che alla luce degli ultimi risultati riecheggia in maniera preponderante. Senza Marquez è vero che il Mondiale sarebbe più combattuto ed è altrettanto vero che specie in questo momento Ducati farebbe molta più fatica a imporsi.
E’ lecito pensare che un po’ come accede in F1 con Verstappen in Red Bull, Marc stia nascondendo qualche pecca di troppo della Desmosedici con una GP25 che va forte solo in mano allo spagnolo e una GP24 che arrivata all’apice del suo sviluppo è stata ripresa dai competitor.
Ne è conscio proprio il direttore generale Ducati Dall’Igna che a Sky Sport dopo la gara di Brno ha detto: “Il vantaggio che avevamo a inizio stagione si è via via assottigliato quindi credo che sia proprio il caso di rimettersi a studiare. Tutti gli altri hanno più concessioni di noi, a cominciare dal numero di gomme a disposizione per poter sviluppare le moto. Credo che sia arrivato il momento di trovare soluzioni migliori rispetto a quelle che abbiamo”.