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Marvin Vettori, la sconfitta con Roman Dolidze fa discutere: sui social si parla di furto. E il georgiano apre alla trilogia

Marvin Vettori dopo quasi due anni torna a combattere in UFC nel rematch contro Roman Dolidze. Il fighter italiano perde, ma sui social si polemizza. E intanto il georgiano apre ad un terzo incontro

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

Quasi due anni, per la precisione ventuno mesi, erano passati dall’ultimo incontro in gabbia di Marvin Vettori (19-7). Era il 17 giugno 2023 e l’italiano di Mezzocorona, uno dei nostri ultimi rappresentanti in UFC (ci sarebbe anche Manolo Zecchini, per ora fermo ai box per un infortunio alla spalla) veniva battuto da Jared Cannonier per decisione unanime dopo aver incassato lungo cinque round una mole impressionante di colpi da parte dell’avversario. Dopo tanta attesa, e i postumi di un infortunio, Vettori è tornato nell’ottagono per incrociare (di nuovo) le ostilità contro Roman Dolidze (14-3), uscendone però sconfitto.

Il rematch tra Vettori e Dolidze all’UFC Fight Night di Las Vegas

Il match è stato il main evento della UFC Fight Night di Las Vegas che si è tenuta nella notte italiana tra il 15 e il 16 marzo. I due tornavano a combattersi dopo il primo incontro avvenuto il 18 marzo 2023 a UFC 286, vinto dall’unico italiano ad oggi che si è giocato la cintura nell’Ultimate Fighting Championship. E così, dopo una lunghissima assenza, Vettori è tornato a incrociare le armi in gabbia con un rivale che arrivava da due vittorie di fila e che si sta giocando le sue carte per un ingresso nella top ten della categoria dei medi.

Un rematch che in realtà aveva fatto discutere prima di andare in scena, perché insomma, non se ne sentiva l’urgenza. Diciamoci la verità: l’hype era solo per noi italiani, che finalmente potevamo avere di nuovo la grazia di vedere Vettori lottare. Per il resto, siamo dalle parti di una tendenza dell’UFC a proporre rematch non proprio sentiti dal pubblico (il primo Vettori vs Dolidze non lasciò un segno tale da provocare una rivincita da parte di uno dei contendenti: per capirci, si combatté nella card che vide come main event Edwards vs Usman, quello sì dirompente).

La crescita di Marvin Vettori, non solo come fighter

Ma tant’è. In ogni caso, il trentino ha ripreso là dove aveva concluso nel suo ultimo match, ovvero la capacità di incassare colpi senza vacillare. Anche scorretti, come la ditata negli occhi da parte del georgiano durante il secondo match e il calcio diretto nella zona virile nel quinto. Al di là di ciò, Vettori ha dimostrato di voler crescere come fighter (ai tempi veniva criticato per lo striking non esaltante rispetto alla fase lottatoria e per il poco cardio, e negli ultimi match ha dato prova invece di importanti progressi), anche umanamente. È un lontano ricordo il trash talking che ha segnato i suoi primi anni in UFC, oltre alle provocazioni e alle schermaglie, in primis quelle fuori dalla gabbia contro Isreal Adesanya, altro tipino fino.

Per il secondo giro con Dolidze, Marvin ha tenuto la testa bassa così come il profilo: tanto allenamento, e sin qui ordinaria amministrazione, ma nessuna polemica, nessuna provocazione, nessuna smargiassata e nessuna frecciatina di sorta. Forse l’unica scintilla è stata la rivelazione, tra il serio e il faceto, di aver accettato il match pensando di combattere contro un altro Roman, ovvero Kopylov, una bella gatta da pelare nei pesi medi e che al momento vanta 5 vittorie negli ultimi 6 match.

Ma persino nel face off col georgiano Vettori, al di là della guardia alta, non ha dimostrato quella fierezza un po’ arrogante che lo aveva contraddistinto in passato. Anzi, ha persino tenuto gli occhi bassi davanti ad un impassibile Dolidze.

Dolidze ha la meglio su un Vettori stoico

Nel match della scorsa notte l’italiano è parso dominante nel primo e soprattutto nel terzo round, con diversi colpi a segno seppur non decisivi. In ogni caso, abbiamo assistito ad un match non adrenalinico almeno nella sua continuità, con scambi perlopiù singoli e improntato principalmente sullo striking, senza eclatanti tentativi di takedown.

Da notare che entrambi i contendenti nella loro carriera non hanno mai perso per finalizzazione, ma solo per i cartellini dei giudici. Insomma, né uno né l’altro hanno mai subito ko, e questo spiega la difficoltà di Marvin di mettere al tappetto Dolidze nel terzo e viceversa nel quinto. Morale: il georgiano vince per decisione unanime (49-46, 49-46, 49-46). Come era avvenuto nel primo match, ma a parti invertite.

Ma l’arbitraggio fa discutere i tifosi: “Marvin è stato derubato”

Un verdetto che ha acceso il dibattito sui social, con in particolare i tifosi italiani (ma non solo loro) che hanno sottolineato la prestazione di Vettori e qualche limite nell’incontro. Sull’Instagram dell’UFC c’è chi scrive “Marvin got robbed”, ovvero Marvin è stato derubato, probabilmente riferendosi anche ai colpi proibiti dell’avversario.

E a tal proposito un utente di casa nostra scrive: “Tralasciando il verdetto, Vettori ha subito 1 testata, 2 volte le dita negli occhi, 2 calci nei testicoli. Praticamente dal quarto round in poi era mezzo orbo e senza testicoli”. Dall’estero altri se la prendono con l’arbitraggio di Herb Dean, e non parliamo certo di un parvenu raccattato la sera stessa, ma di un ex fighter oggi tra gli arbitri più noti e rispettati dell’UFC: “Roman ha commesso 6 falli dopo che Herb Dean lo ha avvisato senza però togliergli punti. Dean è un arbitro tremendo”. E altri: “Come ha fatto Dolidze a non perdere punti da quei falli”, “Basandomi su questo match da domani inizierò a colpire i miei rivali nei testicoli e infilargli le dita negli occhi”. E infine un appassionato concede gli onori al fighter di Mezzocorona: “Che vinca o perda, Vettori ha il miglior mento nella storia della UFC”.

Che succederà ora per Vettori e per Dolidze? Chi affronteranno?

Ma adesso, cosa succederà? Vettori ha incassato le sue prime due sconfitte di fila in carriera, e dovrà riorganizzarsi per cercare di restare nell’UFC ed evitare che Dana White prenda la mannaia (metaforica) e lo tagli (sempre metaforico). Non è una opzione all’orizzonte, anche perché l’italiano ha dato prova di grandi progressi: se trovasse pure il colpo da ko, la sua permanenza nella promotion sarebbe pressoché blindata.

Dolidze, dal canto suo, dopo l’1-1 ha aperto alla possibilità di un terzo match. Parlando con i media dopo l’incontro, ha spiegato che se l’UFC glielo chiedesse e ne avesse bisogno, anche solo “per rispetto” accetterebbe. “Ho rispettato il fatto che [Marvin] abbia accettato di combattere contro di me. Perché avrebbe dovuto farlo? Allora, ero il numero 10. Lui era il numero 7”.

Sempre molto galantuomo, il georgiano ora è a quota tre vittorie di fila e molto probabilmente salirà al numero 8 del ranking dei medi: attendiamo ufficialità. Lui intanto ha rilanciato, come tradizione da parte di chi vince, per avere un avversario dei piani alti, “tra i primi cinque” per essere precisi. Ovvero “o Whittaker o Adesanya”. Vedremo se verrà accontentato.

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