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Mazzarri a Marca: All'Inter feci miracoli, scudetto del Napoli merito anche mio

Il tecnico livornese difende il lavoro svolto all'Inter 11 anni fa e spiega come si può battere il Psg. E torna sulla Coppa Italia vinta a Napoli

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Napoli e Inter, ecco le due squadre con cui Walter Mazzarri ha raggiunto l’apice della sua carriera. E, guarda caso, sono anche le assolute protagoniste di questo finale di stagione dalle emozioni infinite. I partenopei hanno conquistato il quarto scudetto della loro storia, mentre i nerazzurri si apprestano ad affrontare la finale di Champions League contro il PSG. Tra passato e presente, il tecnico di San Vincenzo si racconta al quotidiano spagnolo Marca.

Mazzarri e “il miracolo” compiuto all’Inter

Mazzarri apre il baule dei ricordi e difende quanto fatto all’Inter nonostante le pesanti critiche che gli piovvero addosso. Ma quella stagione (2013/14), l’unica al timone dei nerazzurri, fu tribolata soprattutto per la cessione del club da Moratti a Thohir.

“Era un’Inter con difficoltà economiche: abbiamo chiuso al quinto posto, ma fino al momento della vendita eravamo secondi. Poi dopo è cambiato tutto ed è stato un miracolo classificarci così” spiega Mazzarri a Marca. Che aggiunge: “Dopo di me è arrivato Mancini che si è piazzato ottavo: insisto, la nostra è stata una stagione molto positiva”.

Il giudizio su Inzaghi e come si batte il PSG

Undici anni dopo l’Inter si gioca la seconda finale di Champions League in tre anni. “Questa è un’Inter diversa, con giocatori molto importanti. Inzaghi ha fatto un ottimo lavoro: è un allenatore moderno, ha raggiunto un livello molto alto”. L’allenatore, però, potrebbe lasciare la Serie A subito dopo la partitissima di Monaco di Baviera per approdare in Arabia Saudita, cedendo così alla corte serrata (e dorata) dell’Al Hilal.

Secondo Mazzarri, però, per un tecnico del suo calibro “lo stipendio è sì importante, ma lo è pure il prestigio”. Ma ora testa all’appuntamento con la storia in programma sabato 31 maggio. Il ‘mago di San Vincenzo’ avvisa la sua ex squadra: “Bisogna stare attenti alle transizioni. Credo che l’Inter proverà ad attaccare per mettere in difficoltà il PSG: sarà una gara equilibrata, però preferisco non fare previsioni”.

Scudetto Napoli e le basi poste con la Coppa Italia

Stagione 2011/12: è stato proprio Mazzarri a regalare a De Laurentiis il primo trofeo della sua era, il primo successo del club dai tempi di Maradona. Da lì – dai tre tenori Hamsik, Lavezzi e Cavani – è partito tutto. Il Napoli negli anni è cresciuto in maniera esponenziale arrivando a vincere due tricolori in tre anni.

“Quella Coppa Italia è stata vissuta come uno scudetto. In quel periodo ha avuto inizio la grande era del Napoli attuale”. Il tecnico toscano ha fatto poi ritorno nel capoluogo campano la scorsa stagione per sostituire Rudi Garcia, ma la sua seconda parentesi – nell’annus horribilis dei partenopei post scudetto – si è conclusa con un esonero dopo tre mesi avari di soddisfazioni.

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