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Mercato Inter: Carlo Ancelotti svela un retroscena del passato

Il tecnico dell'Everton Carlo Ancelotti parla, intervistato da Caressa e Zazaroni, di un curioso aneddoto avvenuto all'inizio della sua carriera da allenatore.

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Il più amato tecnico italiano, Carlo Ancelotti,  è stato ospite a Deejay Football Club,la trasmissione radiofonica condotta da Fabio Caressa e dal Direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni. Quste interviste sono sempre una fonte inesauribile di aneddoti interessanti, e anche questa volta le rivelazioni non mancano. 

Proprio all’inizio della chiacchierata, Carletto racconta un episodio di cui è stato protagonista all’inizio della sua carriera di allenatore, e riguarda niente di meno che Massimo Moratti:

“Io vicino all‘Inter? Sì, come no. Non avevo ancora iniziato ad allenare ma Moratti mi invitò nel suo ufficio, ero l’assistente di Sacchi e Moratti mi chiamò prima di Reggio. Poi chiamarono Hodgson. Moratti fu molto gentile con me. Solo quella volta mi ha chiamato l’Inter. Ho allenato il Milan, giocato nel Milan, ma fa fatica anche per rispetto del tuo passato ad andare ad allenare lInter. Ma ero interista da piccolo. Sono rimasto interista fino a 13-14 anni, il mio idolo era Mazzola. Poi sono andato a Roma e sono diventato romanista. La mia storia da tifoso è varia. Ma ci sono squadre a cui sono rimasto legato come Roma e Milan“.

Poi si passa ovviamente a parlare di Milan, e in particolare di questo nuovo Milan in formato giovanissimo:

“Il Milan sta facendo bene perché è consapevole della forza che ha ed è legato a questa consapevolezza. Sanno che questo è l’anno in cui può fare qualcosa di importante. Tamori è bravo, lo abbiamo seguito anche noi. Mandzukic è una garanzia. Significa che credono nello scudetto? Hanno dimostrato che può essere l’anno buono, non sono partiti con l’obiettivo scudetto ma sono là e fanno sempre risultato. Poi c’è Ibra che fa la differenza”.

Una domanda viene fatta anche sulla Roma, club per il quale Ancelotti ha giocato tantissimi anni in carriera, riguardo al problema delle sostituizioni in Coppa Italia:

“Ho letto la cosa delle sostituzioni. Non dovrebbe succedere, lì lo sanno tutti quali sono le regole, è una cosa di più persone. Hanno sbagliato per lo slot”.

La domanda successiva riguarda l’ipotesi di vedere Daniele De Rossi come allenatore della Roma. Il percorso sarebbe molto simile a quello intrapreso da Andrea Pirlo con la Juventus:

“Se uno ha voglia di allenare più alto comincia e meglio è. La differenza non la fa l’esperienza ma la conoscenza. Daniele il calcio lo conosce. Un po’ come Pirlo. Non si dice no ad un’offerta come quella della Juve. Ma sei matto?”.

Ancelotti dice la sua anche sul tema VAR:

“Il calcio è cambiato con la pandemia, non puoi esultare anche perché c’è sempre il ceck per ogni gol fatto o subito. Quando fai gol sai che c’è e devi aspettare che il quarto uomo dico ‘completed’ ed è un ritardo di 30-40 secondi e non ne vale più la pena. Nel campionato inglese non ci si annoia e anche giocare contro le piccole è difficile. Ora guardo le partite come tutti a casa visto che non si può andare da nessuna parte. E sono tutte delle partite”.

Infine, Re Carlo parla anche del percorso della sua attuale squadra, l’Everton:

“La classifica dell’Everton? Buona, proprio perché c’è moltissima incertezza, ci sono tante squadre nelle prime posizioni. Si tratta di una Premier League di alto livello. Migliorata la fase difensiva? Proprio per quello è migliorata (ride.ndr). Catenaccio non è mica una brutta parola”.

Mercato Inter: Carlo Ancelotti svela un retroscena del passato Fonte: Getty Images

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