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Miami Open, capolavoro Sinner! Batte Dimitrov in due set; scavalca Alcaraz e diventa il numero 2. E' storia

Senza storia la finale di Miami: Sinner domina al servizio, concede una sola palla break in avvio e poi regola senza alcun affanno il bulgaro, spingendosi dove nessun italiano era mai arrivato prima

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Più forte dei proverbi, più forte delle abitudini. Perché il detto “non c’è due senza tre” a Miami non fa parte del vocabolario di Jannik Sinner. Che alla terza finale al Miami Open trova finalmente il modo per riportare a casa il trofeo: il secondo Masters 1000 vinto in carriera (dopo Toronto 2023) diventa il pretesto per riscrivere il libro dei record del tennis italiano, perché da domani Sinner sarà numero 2 del mondo, nuovo best ranking per un tennista italiano.

Sinner senza limiti: il 2024 è sempre più simile a una favola

Grigor Dimitrov c’ha provato, ma poco ha potuto contro una delle versioni più solide mandate a referto da Jannik nel corso delle due campagne primaverili americane. Alla fine i sunshine double 2024 hanno ricalcato fedelmente le orme dell’anno passato, con la differenza che la finale di Miami ha sorriso all’altoatesino, che nella passata edizione cedette a Medvedev (cui ha dato una sonora lezione in semifinale nel venerdì santo) e che stavolta ha saputo arginare lo straordinario momento di forma del bulgaro. Che s’è difeso con tutte le armi di cui disponeva, senza però trovare il modo per mandare in tilt le certezze acquisite dell’allievo di Vagnozzi e Cahill nel corso di una settimana nella quale è andato aumentando sensibilmente i colpi di partita in partita.

Il 2024 di Sinner diventa ancora più… bulgaro a livello di numeri e statistiche: 22esima vittoria su 23 partite disputate, terzo torneo in bacheca (Australian Open, Rotterdam e appunto Miami), altra posizione guadagnata nel ranking e primato indiscusso nella Race to Turin, la classica annuale che porterà alla qualificazione diretta alle Nitto ATP Finals (chi vuole i biglietti cominciasse ad affrettarsi…).

Primo set dominato: oltre il 90% di punti con la prima

A eccezione della palla break concessa nel quarto gioco del primo set, Sinner non ha dato la benché minima opportunità a Dimitrov di provare a scalfirne la superiorità sotto ogni punto di vista. Solido al servizio (90% di punti con la prima nel primo set), efficace in risposta e ficcante col rovescio, Jannik mette subito i puntini sulle i e trova il modo per ottenere il primo gioco sul servizio del bulgaro nel quinto game, quando sfrutta la seconda palla break a disposizione chiudendo con un passante di mirabile bellezza.

Nei game sul proprio servizio Sinner dimostra di essere inattaccabile: Dimitrov fatica a trovare risposte capaci di mettere alla berlina l’altoatesino, che entra negli scambi con personalità lasciando appena tre punti al bulgaro nei successivi due giochi. Trova anche due palle break per chiudere virtualmente i conti nel settimo game, ma alla fine i set point “giusti” arrivano nel nono gioco, col secondo (il sesto complessivo) trasformato grazie a un passante millimetrico che strappa applausi convinti ai tantissimi presenti all’Hard Rock Stadium (la casa dei Miami Dolphins), tra i quali si mimetizza anche Shakira (che apprezza).

Dimitrov, resa incondizionata: Sinner ora punta Djokovic

Il secondo set parte con tre game nei quali nessuno trema al servizio. Dimitrov però è sempre al limite: cerca di accorciare gli scambi e cercare colpi profondi, ma Sinner non offre il fianco alle iniziative del bulgaro. Nel quarto però, con Grigor avanti 40-15, Jannik infila quattro punti consecutivi (due sono errori gratuiti del rivale, ma ai vantaggi arrivano due dritti carichi di effetto di Sinner) e confeziona il terzo break di giornata, con il rivale che comincia a capire che non c’è modo di trovare antidoti alla superiorità dell’ormai numero 2 del mondo in pectore.

Il punto di non ritorno arriva nel corso del sesto gioco, quando Dimitrov si costruisce la palla per annullare una palla break ma la spreca malamente (smash incredibilmente fuori misura, segnale evidente di frustrazione), consegnando una comoda opportunità per andare a servire per il match, puntualmente sfruttata con irrisoria facilità (servizio a zero). Il cielo di Miami (come il campo) si colora d’azzurro: Sinner continua a scalare l’olimpo del tennis, e adesso lo attende la terra rossa europea per dare la caccia alla numero 1 di Novak Djokovic (non così lontana).

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