La vittoria per 2-1 sul Bologna ha tenuto accesa la speranza per il Milan di centrare il quarto posto (momentaneamente occupato dall’Atalanta) ma nonostante il successo ci saranno scorie per i rossoneri. Non soltanto ovviamente per il litigio fra Gattuso e Bakayoko ma anche per il fatto che nella prossima partita contro la Fiorentina (probabilmente quella decisiva per le sorti del club meneghino) mancherà uno dei giocatori più importanti, Lucas Paquetà, espulso nella gara contro i felsinei.
L’errore del fischietto – I milanisti hanno sottolienato che al momento del rosso al calciatore brasiliano il direttore di gara Di Bello di Brindisi ha commesso uno sbaglio, anzi, due. Tanto per cominciare un arbitro non può assolutamente toccare un calciatore e lui invece ha allontanato con le mani Paquetà dagli altri calciatori, mentre secondo regolamento “deve stare fermo e far avvicinare a sè i giocatori da ammonire per non aggredirli fisicamente e minacciarli”.
Toccava prima a Pulgar – Altro evidente sbaglio di Di Bello è il fatto che avrebbe dovuto mostrare immediatamente il giallo a Pulgar (o forse anche il rosso vista la gravità del fallo e il fatto che ne avesse già commessi tanti su Paquetà) mentre ammonendo prima il milanista lo ha fatto sentire vittima di un’ingiustizia, provocandone la reazione scomposta ma comunque non esagerata. Da quel momento in poi gli animi in campo si sono accesi un po’ troppo e il finale di partita è stato condito da grande nervosismo. Ne hanno fatto le spese Sansone e Dijks, espulsi (il secondo dopo il fischio finale).