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Fonseca spiega errori del vecchio Milan, rivela il bomber dei sogni e i limiti di Leao

Il neo-tecnico rossonero già si sbilancia sulle ambizioni dei rossoneri e vuol essere il primo straniero a vincere in Italia dopo Mourinho

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sule interviste ai grandi protagonisti

Zero acquisti, mercato completamente fermo e squadra con tante lacune. E ieri all’arrivo Paulo Fonseca era pure solo soletto a Malpensa, accolto soltanto dallo staff del Milan della comunicazione. Nessuna presenza dirigenziale, un timido ‘Forza Milan’ pronunciato dal neo tecnico dei rossoneri ed Ibra addirittura ancora al mare fino a ieri: i tifosi rossoneri si sentono già abbandonati dalla società nel momento più delicato del post Pioli.

In elegante abito scuro con cravatta bordeaux, ben pettinato, con una spilla dell’Ucraina in evidenza (“Abbiamo la responsabilità di non dimenticare ciò che sta succedendo”) e con un italiano ancora incerto, Paulo Fonseca è stato presentato oggi ufficialmente al Milan. Ma cosa potrà fare il neo-allenatore del rossoneri dal prossimo anno? Queste le sue prime parole.

Milan, Paulo Fonseca vuole entrare nella storia

Il neo tecnico dei rossoneri ringrazia tutti per l’accoglienza, in particolare Ibrahimovic e si lancia subito nella nuova scommessa con un proclama forte: “Devo ringraziare come sono stato accolto in questi giorni. Voglio ringraziare la società per la fiducia in me e nel mio lavoro. Sono molto motivato, emozionato, fiducioso di fare qui un gran lavoro. So che arrivo in un club che vuole vincere, sono stato nel bel Museo e ho visto la storia del Milan e devo dire che ho una grande ambizione di fare parte di questa storia. Zlatan mi ha mostrato anche lo spazio per i nuovi trofei. Voglio fare parte di questa storia. Sono pronto per iniziare. Non vedo l’ora di cominciare Io sono qui con grande ambizione. So che gli allenatori che arrivano qua, arrivano per vincere. Ho guardato tante volte Baresi e tanti altri giocatori che hanno fatto la storia del Milan. Ho la consapevolezza che è una grande responsabilità ma anche un grande orgoglio. Il Milan è un club universale. So la responsabilità che ho nelle mie mani ma ho grande fiducia di far vincere il Milan”.

Milan, Fonseca si ispira a Mourinho

Capitolo mercato, Fonseca non si nasconde. “Devo dire che sono qui anche perché credo molto nei giocatori che abbiamo e nella rosa. Penso che non è una novità che abbiamo bisogno di calciatori, non tanti, ma è vero che abbiamo qualche posizione che dobbiamo migliorare”. L’ultimo tecnico straniero a vincere in Italia era stato Mourinho ai tempi dell’Inter. Fonseca accetta la sfida: “Voglio essere il nuovo straniero che vince in Italia. Voglio vincere qui nel Milan. Ho grande ambizione. So la responsabilità e voglio vincere… voglio vincere”.

Su come giocherà il suo Milan ha le idee chiare: “Io penso che il Milan è un club con storia di avere un calcio offensivo. Per vincere dobbiamo essere una squadra dominante: questo voglio costruire qui. Una squadra coraggiosa, dominante, offensiva, reattiva, una squadra che non lascia pensare e giocare le altre squadre. Ma prima di tutto voglio vincere. La qualità del gioco per me è importante. Voglio costruire una squadra che lasci i tifosi orgogliosi, con un’identità forte”.

Milan, Fonseca: le caratteristiche del prossimo attaccante

Paulo Fonseca spiega come dovrà essere il nuovo numero 9 del Milan: “Tutti noi sappiamo che ne abbiamo bisogno. Stiamo provando a capire l’attaccante che vogliamo (ride, ndr)… Dipende dai giocatori che abbiamo, dipende dal modulo. A Lille abbiamo giocato anche senza attaccanti. In diverse zone del campo possiamo giocare con diverse strutture. Quello che sappiamo è che vogliamo giocare negli ultimi 30 metri e l’attaccante che vogliamo deve giocare senza spazio negli ultimi trenta metri”.

Fonseca ha poi aggiunto valutazioni generali sul suo prossimo Milan: “Ho studiato la squadra e non voglio fare paragoni con il passato. Devo guardare a ciò che devo imparare. Una delle cose che dobbiamo migliorare per vincere è essere una squadra più equilibrata. Ho studiato la questione difensiva, dobbiamo migliorare. Questo è relazionato con il modo di difendere. Ciò che posso dire è che vogliamo una squadra più aggressiva e che difende più lontana dalla nostra porta. Lavorerò per migliorare questa fase. Noi abbiamo dei buoni difensori e non penso sia un problema individuale, dobbiamo migliorare collettivamente. La priorità è l’attaccante in questo momento”.

Milan, Fonseca sulle grane Theo e Leao

Cosa sarà del futuro di Theo Hernandez e di Rafael Leao? Il messaggio di Fonseca è chiaro e netto: “Leao è un giocatore importante per il Milan, è decisivo. Mi aspetto un giocatore motivato, pronto per giocare per la squadra. Penso che sia giovane e che abbia possibilità di imparare tutti i giorni: voglio lavorare per fargli imparare cose che penso possa imparare, sempre per aiutare la squadra”. Su Hernandez, ha aggiunto Fonseca: “Theo è un giocatore importantissimo per noi. Siamo orgogliosi di averlo in semifinale ad Euro 2024, lui resta un giocatore del Milan e sappiamo che con la sua famiglia sta bene qua da noi. Penso di giocare con diverse strutture. Devo capire le caratteristiche dei giocatori che abbiamo. Se c’è un Theo molto forte offensivamente, a destra non posso prenderne uno uguale: magari possiamo giocare con un terzino bloccato oppure con uno più avanzato, dipende dalla strategia per ogni partita. Abbiamo soluzioni per le diverse strutture che vogliamo, è positivo”.

I problemi del Milan per Fonseca

Quali sono secondo Fonseca i problemi del Milan e le cose da correggere: “Dovrà essere una squadra più alta in fase difensiva, più aggressivi nell’approccio e più compatti nel collettivo. Il problema è settoriale e non dei singoli giocatori. Serve trovare equilibrio per non prendere tanti gol. Non voglio fare paragoni con il passato ma ho un modo di difendere diverso, so che in Italia c’è maggiore tendenza a fare uomo contro uomo, non sono un allenatore che mira solo a questo: si può anche proporre ma non a tutto campo. Questo cambierà anche il metodo di approccio dei mediani”. Ibra interviene e scherza: “Non gli dire tutto ora, altrimenti gli avversari già sanno come prendere le misure sul nuovo Milan…”

Milan, Fonseca racconta rapporto con Gerry Cardinale

Fonseca svela rapporto che ha avuto nei giorni iniziali con il presidente del Milan: “Abbiamo parlato. E’ stata importante anche questa conversazione. Una delle cose che mi è piaciuta di più è che Gerry mi ha detto “il Milan vuole vincere non solo oggi ma domani”. Questo è ciò che la società sta facendo: si prepara per vincere oggi ma ha un progetto chiaro per il futuro. Poi siamo sempre in contatto, normalmente”.

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