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Milan, i dati non mentono: ecco il segreto dietro al 1° posto in Serie A

Assieme al Napoli, i rossoneri sono stati i protagonisti indiscussi di questa prima parte di stagione in campionato, torneo che attualmente li vede in testa alla classifica con 32 punti.

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Con l’1-1 rimediato ieri sera nel derby contro l’Inter, il Milan è riuscito a strappare un punto che gli ha permesso di arrivare alla terza pausa per le nazionali in testa alla classifica di Serie A assieme al Napoli.

Entrambe le squadre fin qui sono state le vere mattatrici del campionato riuscendo a conquistare 10 vittorie e 2 pareggi a fronte di zero sconfitte, un ruolino di marcia questo che ha consentito ad ambedue di issarsi in vetta alla classifica del massimo torneo nazionale con 32 punti ciascuna.

Tolto però il mero dato delle vittorie e dei pareggi, sia il Napoli che il Milan hanno costruito le loro fortune proponendo un calcio prolifico e aggressivo (entrambe figurano tra i cinque migliori attacchi del torneo) in cui tutti i protagonisti chiamati in causa dai rispettivi allenatori hanno saputo ritagliarsi il proprio spazio.

Il Milan tuttavia, assieme alla fase offensiva, ha costruito le proprie fortune performando in maniera eccellente anche sotto un altro aspetto: quello dell’aggressività.

Un approccio intrepido e volenteroso

Alla base dei successi rossoneri, oltre all’impatto in zona gol, non si può sottovalutare l’azione di scherno e protezione dell’area prodotta dagli uomini di Pioli.

L’allenatore parmense in quest’ottica ha persuaso tutti, nessun escluso, a sacrificarsi e ad impegnarsi nella fase difensiva, un‘opera di convincimento che, come dimostrano le statistiche della Serie A, ha dato importanti dividendi.

In questo modo infatti il Milan non solo ha incassato appena undici reti in dodici gare giocate (seconda migliore retroguardia dietro al Napoli) ma è anche risultato tra i primi della classe in voci rilevanti come quelle dei contrasti vinti e dei palloni recuperati.

Una solidità collettiva testimoniata dai numeri

Le 705 sfere recuperate e i 122 tackle vinti (rispettivamente 5° e miglior dato fra le venti squadre di Serie A) dimostrano che l’entusiasmante avvio stagionale del Milan poggia su solide basi difensive, una fase questa in cui, per la gioia dello staff tecnico rossonero, collettivamente tutti a turno si sono spesi con buona efficacia.

Partendo da questa certezza, il “Diavolo” ha guadagnato sempre più fiducia e consapevolezza nei propri mezzi riuscendo a far giocar male o addirittura a bloccare tutti gli avversari più quotati fin qui affrontati in campionato.

Scontrandosi con la rapacità e la cattiveria dei vari Tonali, Kessiè, Tomori e Ballo-Tourè, i rivali dei rossoneri spesso hanno perso il bandolo della matassa, cedendo campo e redini del gioco ai meneghini i quali poi, sfruttando i colpi di Giroud, Leao e dell’infinito Ibrahimovic, non si sono fatti pregare nel mettere cinicamente le partite in ghiaccio.

Appare quindi chiaro che, se queste prestazioni nelle due metà campo verranno confermate da qui al termine dell’anno, il Milan potrà seriamente puntare alla conquista del tricolore, un traguardo a cui i tifosi rossoneri, visto quanto ammirato finora, è giusto che inizino a fare più di un pensiero.

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