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Milan, Ibrahimovic lancia la sfida: Voglio vincere tutto e vi dico quando tornerò

Il bomber rossonero esalta Giroud, consiglia a Leao di rimanere e rivela cosa dice ai compagni negli spogliatoi

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

E ora parla lui. Da Dubai, dove ha raggiunto in ritiro il suo Milan, Zlatan Ibrahimovic lancia il suo guanto di sfida a tutti con la fame arretrata di chi da troppo tempo sta fermo. Era il 25 maggio scorso – tre giorni dopo la vittoria dello scudetto sul campo del Sassuolo in cui giocò uno spezzone nel finale – quando lo svedese fu operato a Lione in artroscopia al ginocchio sinistro dal dottor Bertrand Sonnery-Cottet all’ospedale Jean Mermoz e il bomber scalpita per rientrare ma sa che non può avere fretta. Alla Gazzetta e a Sky Ibrahimovic parla di tutto, dal suo ritorno agli obiettivi stagionali.

Milan, Ibrahimovic non fissa la data per il ritorno

Ma come sta Ibra? Lui dice di star bene, di migliorare giorno dopo giorno, confessa che il Milan gli manca (“ma è vero anche il contrario: a Ibra manca il Milan”) e precisa: “Non c’è un calendario stabilito per il rientro: sono esperto di gestione degli infortuni, sbaglierei a fissare una data precisa. Fosse per la voglia, sarei stato titolare alla prima di campionato. Ma non ragiono più così: quando sarò pronto, giocherò. Non posso andare in campo solo perché mi chiamo Ibrahimovic e magari passare una partita a camminare. Se ci sono, devo incidere: altrimenti meglio panchina o tribuna”.

Milan, Ibrahimovic esalta Giroud

Anche perché il Milan può funzionare anche senza di lui, visto cosa sta combinando Giroud, come del resto aveva pronosticato lui stesso alla vigilia dei Mondiali: “Effettivamente lui non lo dirà mai ma io sono il suo idolo… Olivier è un grande, è fondamentale per noi. È stato importantissimo l’anno scorso, quando io non c’ero, ed è decisivo anche quest’anno”.

In testa Ibra ha solo trofei, tanti trofei, tutti i trofei: “I miei obiettivi? Tutti. Se sono qui è perché ci credo. Campionato, Coppa Italia, Supercoppa, Champions: vogliamo tutto. Mollare un obiettivo, significa mollarli tutti. E la nostra mentalità non è più questa. Non ho sogni, solo obiettivi. I sogni lasciamoli agli altri: noi facciamo. Tutto è possibile”

Milan, i consigli di Ibrahimovic a Leao

Ibra ha infine parlato anche di Rafael Leao: “Se gli consiglio di restare al Milan? Per forza, il Milan è l’ambiente giusto per lui. Basta osservare la sua crescita: quando è arrivato era lontano dal giocatore determinante che è oggi. Qui è importantissimo per noi, altrove lo sarebbe altrettanto? Dovrebbe ripartire da zero, non puoi essere sicuro di essere subito pronto”.

“Al Milan ha fiducia, spazio e libertà, cosa che in un altro club non è scontata: dipende da te. Gli manca uno step: lo farà solo quando si convincerà pienamente delle sue capacità. Oggi nemmeno lui sa davvero quanto è forte. Allora farà davvero paura. E il prezzo salirà… “.

Poi rivela come si comporta con lui e con gli altri compagni: “Quando fa bene lo massacro, un massacro totale: non deve accontentarsi di quello che sta facendo. Troppo facile fare i complimenti quando le cose vanno alla grande, o dirgli sei scarso quando vanno male: con lui faccio il gioco contrario. Ma parlo con tutti, dipende dal momento e resta segreto… Non ho un copione preparato: Pioli lo sa, resta nella sua stanza dello spogliatoio e mi lascia un po’ di minuti per parlare ai compagni, così mi sfogo!”.

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