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Milan, Leao rompe il silenzio sulle liti con Fonseca e rivela il segreto di Conceicao

L'attaccante parla della svolta che ha avuto il Milan con l'arrivo di Conceicao: ha portato energia e mentalità. Ibra? Mi spinge ad alzare il livello

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

L’eroe della Supercoppa, anche se il suo nome non è finito nel tabellino dei marcatori, è stato senza dubbio Leao. Rafa ha spaccato la finale con l’Inter una volta entrato in campo a inizio ripresa, mettendo la zampino in tutte e tre le reti con cui il Milan ha ribaltato i cugini nel derby in salsa araba. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il portoghese ha vuotato il sacco sulle liti con Fonseca, soffermandosi poi sull’impatto avuto dal nuovo allenatore Sergio Conceicao.

Milan, parla Leao: la verità sulle liti con Fonseca

Un rapporto sulle montagne russe, quello col connazionale Fonseca. Che con Leao ha usato sì la carota, ma pure il bastone. Tanto da relegarlo in panchina, prima della rinascita col Real Madrid nel blitz da sogno del Bernabeu. Il numero 10 del Milan non si sottrae certo alle domande sul suo ex allenatore, silurato a fine 2024 dopo il pareggio interno con la Roma.

E confessa che “all’inizio un paio di situazioni, non dico problemi, abbiamo dovuto risolverle. Ha cercato di fare il suo lavoro, di applicare le sue idee e lo credo che ci sia sempre da imparare. Ma non ha funzionato e se doveva rimanere o meno, non lo decido certo io. Tutti, però, hanno provato a dare il massimo”. Sulle tre panchine di fila: “Non mi era mai capitato al Milan e ho anche imparato”. La lezione, a quanto pare, è servita: “Se dovesse succedere di nuovo, so cosa dovrò fare: non buttarmi giù o perdere la fiducia in me stesso”.

La nuova era Conceicao e il trionfo in Supercoppa

Da un portoghese a un altro: in una manciata di ore Conceicao è riuscito a restituire carattere al Diavolo, capace di conquistare la Supercoppa a Riad grazie a due pazzesche rimonte ai danni di Juventus e Inter. Leao spiega come ha inciso l’ex Porto sul gruppo: “Ha portato energia e una nuova mentalità: così abbiamo vinto”.

Lo stesso allenatore si è definito uno non troppo simpatico, un sergente di ferro o quasi, insomma. “Non scherza sempre, ma sa come spingermi e mi aiuterà ad arrivare a un livello più alto. Puntiamo forte su di lui. Sono pronto a seguire le sue idee” assicura il lusitano alla Rosea.

L’obiettivo del Milan e il fattore Ibrahimovic

La Conceicao-dance nello spogliatoio post Supercoppa ha fatto subito il giro del web. Ma guai a eccedere con i festeggiamenti. “Quando siamo tornati il mister ci ha detto di tenere i piedi per terra. E ci siamo rimessi a lavorare a testa bassa perché c’è da lottare per arrivare tra le prime quattro” spiega Leao.

A Milanello, ora, i duri abbondano, anche se Ibrahimovic ha annunciato di voler fare un passo indietro dopo l’arrivo di Conceicao. “Zlatan è una persona troppo importante: mi mette in testa che devo alzare il livello in ogni occasione per cercare di vincere sempre”.

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