Che gli ottavi di finale di Champions League fossero un bersaglio complicato da centrare, per il Milan di Stefano Pioli, lo si era capito fin dai sorteggi di agosto. E d’altra parte finire nel girone con Liverpool, Atletico Madrid e Porto – due candidate potenziali a titolo e una squadra tradizionalmente rognosa, citofonare Juventus – sarebbe stato un brutto affare per chiunque. Figuriamoci per una squadra tra le più giovani (e inesperte) d’Europa, che rimette il naso nella massima competizione continentale a distanza di sette anni dall’ultima, trascurabile comparsata (2013-14).
Certo, al Portello nessuno si aspettava di trovarsi ancora a zero punti al giro di boa del girone. E se per le prime due sconfitte, ad Anfield e in casa contro i madrileni, di alibi se ne potevano trovare in abbondanza – dall’emozione del debutto, alla sfortuna, alla serata storta di un arbitro – quella rimediata due settimane fa proprio a Oporto è stata netta e meritata.
Ora il Diavolo si trova con le spalle al muro. Per restare aggrappati con le ultime falangi al sogno-qualificazione (e ai conseguenti premi in denaro, che male non fanno) bisogna necessariamente battere il Porto e sperare in un favore del Liverpool, che ospita i Colchoneros. In caso contrario, capolinea quasi garantito.
A confortare Pioli, la performance dell’Olimpico. Se contro Verona e Torino i rossoneri erano riusciti a strappare tre punti con le cattive, a Roma si è visto una delle migliori incarnazioni rossonere dell’ultimo biennio, almeno fino all’espulsione di Theo Hernandez. Non sarà facile ripetersi contro il Porto, che viaggia a un ritmo molto superiore a quello compassato dei giallorossi di Mourinho. Ma non c’è altra strada.
Milan-Porto, le probabili formazioni: torna Diaz, c’è Giroud per Ibra
Domenica prossima c’è il derby della Madonnina, e per quanto a Milanello si tenga in sacra considerazione la Champions League, Pioli non può non pensare anche a gestire le energie. Non a caso, contro il Porto verrà concesso un turno di riposo al monumentale Kjaer: a far coppia con Tomori ci sarà Romagnoli. In mezzo agiranno Bennacer e Tonali, con Kessié che partirà dalla panchina.
Sottopunta si rivede Brahim Diaz, che non giocava esattamente da un mese: accanto a lui Rafa Leao e Saelemakers, unici esterni di ruolo a disposizione. Infine, in attacco tocca a Olivier Giroud partire dal 1’, con Zlatan Ibrahimovic tenuto in ghiacciaia in vista dell’Inter. Non convocato Ballo-Touré, ancora sofferente dopo il colpo subito da Soriano a Bologna.
Su sponda portoghese, Sergio Conceiçao dovrebbe riproporre in gran parte la squadra capace di mettere sotto il Milan due settimane fa. Come terzino sinistro dovrebbe agire Zaidu Sanusi in luogo di Wendel, mentre a far coppia con Taremi in avanti dovrebbe esserci Luis Diaz e non Evanilson. A centrocampo invece spazio a Grujic.
Milan (4-2-3-1): Tatarusanu; Calabria, Tomori, Romagnoli, Hernandez; Bennacer, Tonali; Saelemakers, Diaz, Leao; Giroud. All. Pioli
Porto (4-4-2): Diogo Costa; Joao Mario, Pepe, Mbemba, Zaidu; Otavio, Vitinha, Sergio Oliveira, Grujic; Luís Díaz, Taremi. All. Conceiçao
Milan-Porto, i precedenti: da Papin a Shevchenko, passando per il caso-Weah
Prima del confronto del 19 ottobre scorso, l’ultimo precedente tra le due squadre risaliva addirittura al 29 agosto del 2003, a quella Supercoppa Europea decisa da una capocciata di Shevchenko dopo 10’ su cross di Rui Costa. Da una parte il Milan campione d’Europa di Ancelotti, dall’altra il rampante Porto dell’ancora più rampante José Mourinho. Un altro mondo, insomma.
Memorabile, anche se in modo diverso, il doppio confronto della fase a gironi della Champions League 1996-97. All’andata il Porto di Jardel ribaltò il Milan a San Siro, vincendo per 3-2. In quella gara ci furono le prime scintille tra George Weah e il ruvido (eufemismo) Jorge Costa, che nel match di ritorno (1-1, unico gol rossonero di Edgar Davids) divamparono in un incendio. Il portoghese, non contento di averlo randellato per tutta la partita, rivolse un insulto razzista al liberiano, che rispose negli spogliatoi con una violenta testata. Parapiglia generale e squalifica di sei turni per l’ex Pallone d’Oro.
Milan e Porto si sono sfidate in Champions League anche nel 1992-93 – doppio 1-0 per il Diavolo, con magnifica volée di Papin a Oporto per quella che rimane l’unica vittoria rossonera in Portogallo – e ancora l’anno successivo. 0-0 a Oporto, vittoria per 3-0 dei rossoneri a San Siro, con reti di Raducioiu, Panucci e Massaro.
In totale, le due squadre si sono affrontate per 10 volte nella storia delle coppe europee, con quattro vittorie per il Milan, tre pareggi e tre sconfitte.
Milan-Porto, dove vederla
La delicata, nonchè decisiva, sfida di Champios League che vedrà stasera il Milan opposto al Porto verrà trasmessa in diretta e in esclusiva da Amazon Prime Video. Chi non è ancora abbonato, può sfruttare la prova di 30 giorni per vedere gratis la partita (qui i dettagli dell’offerta).
In virtù di ciò, sarà possibile seguire il match del “Meazza” sulle smart tv compatibili con l’apposita app, sulle altre tipologie di televisori collegabili ad una console PS3, PS4, Xbox One o, ancora, attraverso dispositivi come Google Chromecast, Roku, Apple Tv e Amazon Firestick.
Un’altra alternativa infine è rappresentata dall’app di Amazon Prime Video presente su Sky Q.