Qualunque sia la decisione che verrà presa dal Giudice Sportivo, in merito ai cori terribili e vergognosi anche razzisti sentiti limpidamente durante Roma-Milan, la lezione impartita da Zlatan Ibrahimovic (che si è guadagnato un cartellino dall’arbitro Maresca) rimarrà altrettanto indelebile, sebbene corredata da una potenza di significato imparagonabile.
Ibrahimovic, provocazione dopo cori razzisti
D’altronde, Ibra è pur sempre il giocatore che abbiamo imparato a conoscere in una carriera ventennale e più che non ha mai conosciuto stereotipi o cedimenti: le sue origini, lo scherno, l’essere diverso se non fedele a quanto costruito lo hanno rinvigorito, reso orgoglioso del suo percorso e forse scolpito nel suo carisma come egli stesso ha rimarcato nella sua autobiografia.
In campo ha combinato taekwonko e fantasia, inventando colpi e soluzioni di gioco che lo hanno elevato nell’Olimpo dei migliori della sua generazione che non ha mai conosciuto un calciatore simile per caratteristiche, concentrazione e anche una certa antipatia per le ovvietà. Certo, essere Ibra vuol dire anche non cedere al razzismo, all’orrore sentito da una minoranza del pubblico dello stadio Olimpico.
Che cosa è successo all’Olimpico
Alla vigilia aveva detto che i fischi che avrebbe ricevuto lo avrebbero caricato e così è stato, in effetti: i fischi li ha ricevuti, e non una volta, e la replica è stata ben chiara a guardare il punteggio: Ibra ha esultato in modo provocatorio e per questo è stato ammonito dall’arbitro Maresca, che ha preferito mantenere l’ordine così ai sensi del regolamento in un Roma-Milan già molto complicato.
Dalla curva della Roma è partito un coro becero, che Zlatan ha sentito purtroppo più volte: “Sei uno zingaro”. Quella frase è stata pronunciata dopo il gol del 2-0 di Ibra, poi cancellato dal VAR e al momento dell’uscita dal campo di Zlatan, sostituito da Giroud e che non ha risparmiato neanche il compagno di squadra Kessiè, destinatario di fastidiosi e insopportabili ululati.
L’intervento degli ispettori durante Roma-Milan
Ibra ha replicato a braccia spalancate a questo pseudo pubblico: una provocazione, una scelta, una ulteriore sfida per questi soggetti? La situazione non è affatto banale, né è stata trascurata dagli ispettori: nel secondo tempo di Roma-Milan, al 55′, quando il coro si è in parte ripetuto, lo speaker dello stadio ha letto l’avviso per i tifosi a smettere le condotte illecite dietro indicazione degli ispettori. Ora toccherà al Giudice valutare se sanzionare, o meno, la Roma per quanto accaduto.
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