A 10 giorni dal secondo derby della stagione, che metterà in palio la Supercoppa Italiana a Riyad del 18 gennaio, Milan e Inter si scoprono accomunate da quei pericolosi mali di stagione che, se sottovalutati, possono trascinarsi in maniera molto pericolosa. Con conseguenze inimmaginabili.
- Inter e Milan, allarmi comuni verso la Supercoppa Italiana
- Le preoccupazioni di Pioli: la panchina corta e i tanti infortuni
- Milan, il mercato del salto di qualità sta deludendo: Pioli pronto a lanciare Devis Vasquez
Inter e Milan, allarmi comuni verso la Supercoppa Italiana
Fuor di metafora, l’inizio del 2023 per le squadre milanesi è stato a due facce e curiosamente Stefano Pioli e Simone Inzaghi hanno mostrato il lato positivo e quello negativo negli stessi momenti: Milan scintillante a Salerno e Inter dominante contro il Napoli il 4 gennaio, poi quattro giorni dopo un doppio 2-2 in rimonta subito contro Roma e Monza, che preoccupa per tanti aspetti, pure qui comuni.
Il più evidente è legato alla classifica, fattasi preoccupante rispetto al Napoli capolista e alla Juventus rinata, ma paradossalmente questo è anche l’aspetto meno preoccupante, a 21 giornate dalla fine del campionato. O comunque meno preoccupante rispetto alle modalità in cui hanno preso forma i risultati, ma soprattutto alla metamorfosi subita da entrambe le squadre dopo le sostituzioni operate dai due allenatori.
Le preoccupazioni di Pioli: la panchina corta e i tanti infortuni
Detto che l’Inter può anche recriminare per le decisioni dell’arbitro Sacchi durante il derby di Monza, il Milan deve solo prendersela con se stesso per il black out che ha letteralmente rianimato una Roma fino a quel momento quasi rassegnata alla sconfitta. Le sostituzioni decise da Pioli non sono state forse perfette sul piano tattico, a iniziare dall’ingresso di Matteo Gabbia che ha abbassato troppo il baricentro della squadra, ma al netto del felice ingresso di Pobega, gli altri subentranti hanno deluso, a partire da Aster Vranckx e Charles De Ketelaere. Il primo ha commesso il fallo da cui è nata la punizione del 2-2, il belga ha aggiunto altri minuti anonimi, se non desolanti, ad un primo semestre da incubo nel calcio italiano.
Pertanto, quando la boa di metà stagione è vicina e con essa il tempo dei primi bilanci, a Milanello non si può fare altro che interrogarsi sulla bontà del mercato estivo 2022, includendo anche i fantasmi Yacine Adli e soprattutto Divock Origi, plus al momento mancato in attacco, ma emblema anche di una lista infortunati troppo lunga e che comprende troppi guai muscolari, da Messias a Krunic, passando per lo stesso Maignan e Rebic, per non far sorgere qualche interrogativo. A livello di rendimento, poco meglio hanno fatto Malick Thiaw e Sergino Dest, quest’ultimo reduce da un buon Mondiale con gli Usa, ma chiuso nel ruolo da capitan Calabria.
Milan, il mercato del salto di qualità sta deludendo: Pioli pronto a lanciare Devis Vasquez
Troppo poco, ovviamente, per spedire sul banco degli imputati il ds Massara e il responsabile dell’area tecnica Maldini, gli stessi osannati per aver pescato Mike Maignan, per avere creduto nella seconda giovinezza di Olivier Giroud o, in precedenza, per avere vinto le scommesse degli ex sconosciuti Kalulu e Tomori. Anche perché è implicito che, una volta vinto lo scudetto, alzare l’asticella, e quindi spendere di più, fosse obbligatorio.
Ad oggi i 38 milioni investiti per De Ketelaere non hanno fruttato e anche se il ragazzo merita di essere atteso almeno un altro po’, investire quasi tutto il budget sul belga ha finito per scoprire la coperta alla voce altri reparti, vedi attacco, ma non solo. L’inizio del 2023 è stato infatti scandito dall’acquisto di Devis Vasquez, portiere colombiano non troppo giovane, essendo classe ’98, ma a secco di esperienza in Europa.
Tatarusanu contro la Roma non ha avuto colpe, ma il gap che separa il rumeno e il terzo portiere Mirante da Maignan è evidente e si riflette sulla sicurezza di tutta la difesa. Pioli è tentato dal gettare nella mischia Vasquez, con la speranza di pescare un altro jolly, in grado di restituire serenità e al contempo di rivalutare un mercato che ad oggi non ha spostato gli equilibri.