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Milan-RedBird, la Procura indaga sulla mancata cessione a Investcorp

Secondo La Repubblica la Procura di Milano vuole fare luce sulle motivazioni che portarono Elliott a interrompere la trattativa con il fondo saudita per preferire RedBird Capital: il giallo del vendor loan

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La Procura di Milano sta indagando in merito al passaggio di proprietà del Milan dal fondo Elliott a RedBird Capital, concretizzatosi lo scorso 31 agosto al termine di una trattativa molto lunga e durante la quale il fondo statunitense di Gerry Cardinale sorpassò in corso d’opera gli arabi di Investcorp. Secondo quanto riportato da ‘La Repubblica’, infatti, i pm puntano a vederci più chiaro proprio in merito alle motivazioni che portarono Gordon e Paul Singer a preferire i connazionali di RedBird al fondo facente capo a Mohammed Bin Mahfoodh Alardhi.

La Repubblica: “Milan a RedBird, la Procura indaga”

Nelle carte della Procura, allora, secondo ‘La Repubblica’, ci sarebbero le carte che ricostruirebbero i passaggi della trattativa saltata con MFO-Investcorp, che era pronta a investire la stessa cifra poi messa sul piatto da RedBird, nell’ordine dell’1,2 miliardi di euro, ma in equity e con la garanzia di 300-400 milioni da investire sul mercato. I negoziati tra gli allora proprietari del Milan e Investcorp, dei quali si ebbe notizia nel marzo 2022, saltò definitivamente due mesi dopo, proprio per l’inserimento di RedBird.

Le indagini della Procura si starebbero focalizzando in particolare su un aspetto di natura strettamente contabile, ma sostanziale, riguarda il fatto che la trattativa con Investcorp-MFO, saltata dopo che era già stata effettuata la due diligence, prevedeva un’offerta solo cash, mentre l’accordo Elliott-RedBird è stato raggiunto attraverso la modalità di un vendor loan, ovvero sotto forma di un prestito garantito dal venditore all’acquirente. La cifra, mai smentita, ma neppure ufficializzata, sarebbe di circa 600 milioni, con un interesse annuo di 42.

Il Milan e quel mercato “condizionato” dopo la cessione a RedBird

Al contempo, RedBird ha lasciato ad Elliott un’importante voce in capitolo in sede di mercato, da qui il regime di semy austerity che ha caratterizzato la scorsa sessione estiva, durante la quale il duo Maldini-Massara ha avuto a disposizione un budget importante per effettuare un solo, vero “colpo”, quello del trequartista belga Charles De Ketelaere, pagato 38 milioni al Bruges, senza poter completare la campagna di rafforzamento con gli altri innesti che sarebbero stati necessari per rinforzare l’organico di Stefano Pioli dopo la conquista dello scudetto.

Le conseguenze di tutto questo, purtroppo per i tifosi rossoneri, si stanno vedendo nell’attuale, fortissima crisi che ha colpito la squadra nel primo scorcio del 2023. Il tutto senza trascurare che gli stessi Maldini e Massara hanno iniziato a operare sul mercato solo a inizio luglio, dopo la fine della lunghissima trattativa per il rinnovo dei rispettivi contratti scaduti il 30 giugno.

Cessione Milan, il fascicolo aperto per presunta appropriazione indebita

‘La Repubblica’, che ha interpellato l’amministratore delegato di MFO, Carmine Villani, il quale ha assicurato come il fondo arabo era pronto a lasciare quote di minoranza ad Elliott, specifica poi che la Procura sta indagando sulle clausole del closing e in particolare sull’esatta ripartizione delle quote azionarie.

Il tutto arriva pochi giorni dopo le acquisizioni effettuate in alcuni uffici, ma non presso la sede del Milan, da parte del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza che si inseriscono nell’ambito dell’indagine partita da un esposto dell’ex socio di minoranza del club rossonero, la lussemburghese Blue Skye di Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo.

Il fascicolo aperto dal pm di Milano Giovanni Polizzi e dall’aggiunto Maurizio Romanelli al momento è a carico di ignoti, non vede indagati e ipotizza una presunta appropriazione indebita. Lo scorso settembre Blue Skye e la sua controllante Luxembourg Investment Company avevano presentato presso il Tribunale civile di Milano un ricorso d’urgenza per bloccare la vendita del Milan, salvo poi rinunciare all’istanza cautelare dopo il perfezionamento del passaggio di proprietà.

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