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Mirra Andreeva si prende Dubai e la Top 10 del ranking WTA, l'ascesa fulminea e chi è l'enfant prodige del tennis russo

Neo vincitrice a Dubai dove ha azzerato le più temibili avversarie, ha dato filo da torcere anche a Paolini. Per la 17enne questo sarebbe solo l'inizio e non è un avvertimento. Si tratta di una promessa

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Nel tennis moderno, in particolare femminile, talenti precoci hanno occupato le ultime generazioni con una frequenza crescente senza che ciò stupisse oltre il dovuto. Steffi Graf, Monica Seles, Maria Sharapova e anche la nuova stella della scuola russa, Mirra Andreeva, sono esponenti di questa categoria di campionesse che non hanno nell’età anagrafica un limite. Al contrario, la loro straripante intelligenza tattica, tecnica e velocità le hanno rese protagoniste della scena internazionale e del circuito anche durante la loro adolescenza a dimostrazione che, a volte, l’assenza di stagioni non è un peso, anzi.

Oggi dobbiamo misurarci con l’ingresso in top 10 di Andreeva, di come e quanto questa giovanissima tennista abbia annientato un record e infastidito la numero 1 del ranking, Aryna Sabalenka, e la sua seconda Iga Swiatek che ha superato a Dubai, titolo vinto stabilendo un primato di non poco conto.

Andreeva numero 9 ranking WTA 24 febbraio 2025

Sulla costanza non si possono azzardare previsioni, ma sulla qualità tecnica e la mentalità si può ipotizzare e avanzare la pretesa di affermare di trovarsi davanti una tennista dal potenziale enorme, capace di emulare e superare le recenti stelle del tennis russo.

Più giovane vincitrice a 17 anni e 299 giorni di un torneo WTA 1000 e neo numero 9 del ranking, Mirra è nata nel 2007 nella città siberiana di Krasnojarsk, in cui ha vissuto da bambina avvicinandosi allo sport e al tennis quando aveva appena sei anni insieme alla sorella Erika.

La sua qualità è evidente fin dall’infanzia: si trasferisce prima a Sochi poi in Francia, a Cannes insieme alla sorella tennista e si dedica alla racchetta e ai tornei giovanili, seguita da Jean-René Lisnard e Jean-Christophe Faurel prima di raggiungere nel febbraio 2022 la sua prima finale a una settimana dal debutto da professionista. Fin dal primo anno da professionista, Mirra colleziona un numero di vittorie già di per sé stupefacente.

Fonte: ANSA

Mirra Andreeva a Dubai

L’esordio da pro

La siberiana ha esordito nel circuito WTA nell’ottobre dello stesso anno, grazie ad una wild card per il tabellone principale a Monastir. Nella sua scheda statistica, si legge che ha concluso la stagione con un record di 39-9 vittorie-sconfitte nell’ITF Circuit, vincendo i primi quattro titoli a questo livello. Nel 2023, grazie a un’altra wild card, approda a un WTA 1000, quello di Madrid, dove sorprendentemente si spinge fino al quarto turno poi inanella il Roland Garros, raggiungendo il terzo turno (la terra è la sua superficie prediletta), Wimbledon arrivando fino al R16 e US Open.

L’anno successivo, a nemmeno due dall’avvio della sua carriera da pro, è già apoteosi. Nel 2024, ha raggiunto la sua prima semifinale del Grande Slam al Roland Garros 2024, battendo la numero 2 al mondo Aryna Sabalenka nei quarti di finale scontrandosi con la nostra Jasmine Paolini.

Incredibile già per questo risultato, non si ferma qui. Debutta nella Top 20 l’8 ottobre 2024, concludendo l’anno al numero 16 al mondo; inoltre alle Olimpiadi di Parigi ha vinto la medaglia d’argento nel doppio femminile in coppia con Diana Shnaider chiudendo l’anno con un risultato imprevedibile se si riflette sulla velocità fulminea dei risultati soprattutto da quando è seguita da Conchita Martinez che sta forgiando la sua testa oltre ai suoi colpi.

Fonte: ANSA

La medaglia olimpica di Andreeva a Parigi, con alle spalle le nostre Errani-Paolini

Gli idoli Federer e LeBron James

Non è l’unica predestinata del tennis femminile, è la storia recente a suggerirci cautela. Ma Mirra Andreeva coltiva e cura un talento sia tecnico sia atletico purissimo, evidente fin dagli Australian Open, quando nel secondo turno ha eliminato Ons Jabeur, uno dei suoi isoli tennistici assieme a Roger Federer, quasi senza faticare e con un risultato spaventoso considerata la levatura dell’avversaria.

Attorno a lei è stata già alimentata quella narrazione che, però, sostiene e sorregge la creazione di un personaggio pubblico in grado di trascinare e mutare una campionessa in un brand, una autentica potenza commerciale e comunicativa che in precedenza avevano dimostrato di poter diventare figure come Maria Sharapova, per rimanere nell’ambito del tennis russo.

La protagonista della scena tennistica internazionale

“Il mio sogno è vincere gli Slam. Quanti? Beh, più di Djokovic. 24, magari 25…”, aveva detto la nuova numero 9 del ranking WTA che non ha mai fatto mistero delle sue ambizioni. Che cosa abbia mosso i produttori a puntare su questa adolescente, oltre al suo talento, è da indagare: a Wimbledon, nell’estate 2023, è stata seguita dalle telecamere di Netflix per una puntata di Break Point, docuserie che racconta aneddoti e retroscena dei tennisti durante i principali tornei sulla falsariga della F1.

Una protagonista già intrigante, sul piano mediatico, che a 17 anni e 299 giorni, Mirra Andreeva diventa la più giovane campionessa di un WTA 1000 dal momento dell’introduzione della categoria (2009). Nella finale più giovane di sempre per un “1000” (39 anni e 351 di età “combinata” tra le due giocatrici) la n. 14 WTA si è aggiudicata il Dubai Duty Free Tennis Championships sconfiggendo la ventiduenne Clara Tauson (n. 33) con il punteggio di 76(1) 61. Un titolo storico, il secondo della sua carriera, che nel ranking di lunedì la porterà per la prima volta in Top-10, alla nona piazza. L’ultima a riuscirci a 17 anni era stata Nicole Vaidisova, nel 2006.

“Onestamente è incredibile. Avevo come obiettivo di entrare in Top 10 per l’inizio dell’anno, ma siamo solo alla fine di febbraio e ce l’ho fatta. Sono felicissima di come ho giocato – ha detto dopo la vittoria di Dubai -. Ero molto nervosa, ho fatto alcuni doppi falli ed errori di troppo, ma sono stata in grado di gestire la pressione, è una sensazione fantastica. Non ho pensato alla possibilità di vincere, mi dicevo di pensare solo al punto successivo, punto dopo punto. È stata dura, nel primo set sento di essere stata fortunata, ma è una cosa che sognavo da bambina, e ora il sogno è diventato realtà. Sono senza parole”, ha detto la tennista ispirata da LeBron James e Roger Federer.

Apoteosi Dubai

A Dubai, Mirra ha eliminato tre vincitrici di tornei del Grande Slam, tra cui la seconda testa di serie Iga Swiatek, superando in finale Tauson per 7-6 (7/1), 6-1 contro la danese. È stata una prestazione che non ha solo fatto guadagnare ad Andreeva il suo primo trofeo WTA 1000, ma le ha anche assicurato il suo debutto nella top 10, con la russa oggi al numero 9 della classifica WTA. Con un montepremi da record, anch’esso ($ 1.098.920), a dimostrazione di quanto va veloce la nostra enfant prodige che è già pronta a fare un salto di qualità e risalire fino alla Top 5.

Il suo attuale best ranking che promette di difendere, migliorare con la medesima determinazione che abbiamo visto in campo a Dubai dove ha annichilito la più temibile avversaria possibile. Ottime premesse, per una quasi diciottenne.

Mirra Andreeva si prende Dubai e la Top 10 del ranking WTA, l'ascesa fulminea e chi è l'enfant prodige del tennis russo Fonte: ANSA

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