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Moglie Theo ha ancora paura: Doveva scapparci il morto per avere giustizia?

La compagna del terzino del Milan rivive il suo dramma dopo quanto accaduto a Roby Facchinetti e si sfoga sui social

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Era il 18 ottobre scorso, Theo Hernandez era uscito per andare a cena con i compagni di squadra. Quattro persone, in sua assenza, sono entrate in casa a Cassago Magnano dove c’erano la moglie Zoe Cristofoli e il figlio piccolo Theo junior, di soli sei mesi, e hanno costretto la modella e influencer ad aprire la cassaforte riempiendola di botte. Una vicenda che i media hanno forse cancellato troppo presto ma non lady Hernandez che è tornata a distanza di mesi sul suo dramma.

Moglie Theo colpita dalla disavventura occorsa a Facchinetti

Lo spunto è stata la rapina occorsa a Roby Facchinetti l’altra sera. Il cantante dei Pooh è stato aggredito e rapinato da tre malviventi armati che hanno fatto irruzione nella sua casa di Bergamo. Facchinetti era in compagnia della moglie Giovanna e del figlio Roberto. Tutti e tre sono minacciati con delle pistole dai banditi che si sono fatti consegnare gioielli, orologi e, forse, anche denaro. Trentacinque minuti di terrore che hanno evocato bruttissimi ricordi in Zoe Cristofoli.

Moglie Theo si sfoga sui social: Stufa di vivere in questo paese

Lunghissimo lo sfogo su Instagram della modella che scrive: “Ancora una volta la stessa storia. Dopo mesi nessuna novità. Mi sveglio e ogni giorno notizie identiche. Stesse dinamiche, stesse bande, stessi animali… Lavori una vita, compri cose in modo pulito e poi ti entrano in casa mentre ceni o mentre esci dal cancello… Ti picchiano e ti spaventano quasi a morte, toccano tuo figlio, ti rubano tutto quello hai… ti portano via la voglia, la serenità di vivere. Ebbene oggi parlo io. Sono stufa di vivere in un Paese dove, capisco, siamo oberati di casi, di queste situazioni, ma si può vivere così? Nella speranza che qualcuno faccia qualcosa?

E intanto questa gente vive e campa nel nostro Paese allegra e spensierata… Perché vi assicuro parlavano italiano meglio di me ma non erano per nulla italiani (parlavano poi nella loro lingua). E quindi mi chiedo a chi mi dovrei rivolgere per avere giustizia? E non parlo di quello che hanno portato via, quello mi frega poco… Ma una c… di giustizia dov’è? Quella sera mi sono ritrovata una pistola alla testa… Non so le botte che ho preso… calci, pugni e schiaffi in faccia. Hanno cercato di soffocarmi con le mani… Mio figlio tirato dalle braccia… Tirata per aria dai capelli, 3 uomini contro di me. Pronto soccorso, 20 giorni a letto, nessun rimborso assicurativo perché insomma ti devono prendere per il c… pure le assicurazioni”

“Nessun giornale ha approfondito perché era una ‘semplice rapina’, sapete ormai queste cose sono normali, non ci si può fare nulla, succedono. Fanno il boom con la notizia e poi ciao, grazie e arrivederci. Danno colpa alle persone vicino a te e dicono è colpa tua te la sei cercata. Eh già, quella sera arrivati i Carabinieri hanno guardato se qualcuno era gravemente ferito, per fortuna niente sangue… quindi dai vabbè non è successo nulla”.

La Cristofoli continua: “Perché si muovesse qualcosa doveva scappare il morto? E poi è colpa tua che vivi, lavori, stai bene. Allora sei stronzo e te lo meriti. Parliamo di gente armata. Non solo pistole, ma è possibile tutto ciò?”

Moglie Theo: Viviamo nella paura ogni giorno

“Gente straniera che vive qui e lavora qui, ve lo assicuro, per parlare così bene italiano. Sapevano termini che nemmeno userei. E voi non fate un c… per proteggerci e tutelarci! Giustizia. Non per me per noi ma per tutti gli italiani. Che devono vivere nella paura anche di girare per strada sereni anche in Duomo a Milano. Perché qualcuno ti potrebbe strappare la borsa dalle mani. L’orologio. I soldi dal bancomat. I sacchetti del negozio dove hai appena comprato. Magari a fatica con il tuo stipendio, dove poi paghi valanghe di tasse…”.

“Insomma lasciamo stare… Sono così stanca e arrabbiata. Ci tengo a precisare, nulla contro gli stranieri, sia nati, sia che arrivano qui per trovare una situazione migliore. Anzi. Sono la prima che supporta pure i piccoli business degli stranieri, quindi… Però si potrebbero fare più controlli a tutti (italiani e non) e se c’è una pista almeno seguirla. Non dire che è stata mia nonna a chiamare i ladri se la gente che ci curava aveva origini palesemente non italiane. Vi voglio bene, a tutti, e rispetto tutti sempre”

“Ah, comunque anche il padre di mio figlio non è italiano. Le sue origini, i miei amici, i nostri amici, le persone che collaborano con me. Quindi smettetela in partenza di trovare un motivo per fare polemica e rompere i c… Questa è la mia polemica. Non sono una scrittrice, ho scritto solo la verità. Dovevo dire che erano italiani se erano stranieri? Magari sono pure italiani di origini straniere ma nati in italia. Quindi nessuna discriminazione, dai basta… Ho scritto in un momento di rabbia… Rabbia che mi perseguita ogni giorno dopo quello che ho subito, e non lo auguro a nessuno, nemmeno alle famiglie di questi animali”

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