Era l’ottobre del 2013 quando Diego Maradona andò ospite di Fabio Fazio a “Che tempo che fa”. Il conduttore ricordò che il Pibe era stato votato come miglior giocatore di tutti i tempi e gli chiese: “chi vedi come secondo e terzo?”. Maradona si girò di spalle, si mise la mano sulla fronte cercando di scorgere qualcuno e scoppiò a ridere: “E’ lo scherzo che faccio sempre, oggi si ha bisogno di vedere uno meglio di un altro, non mi dimentico di Careca, Van Basten, Gullit, ora non so se quello che vedo oggi è migliore, non ci sono più bandiere, ai nostri tempi già guadagnavamo tanto perchè tradire la gente? Quando ho capito di essere Maradona? Da sempre, nel mio sangue ci sono palline di calcio”. Oggi, dopo le ultime prodezze di Messi ai Mondiali in Qatar, torna quel paragone che Diego ha sempre respinto e che Leo ha sempre subìto. Chi è più forte, Maradona o Messi?
- Mondiali, i titoli su Messi evocano il paragone con Maradona
- Mondiali: Somiglianze e differenze tra Messi e Maradona
- Mondiali: Nel 2010 fu Messi a tradire Maradona ct dell'Argentina
- Mondiali, sul web è polemica per il paragone Messi-Maradona
Mondiali, i titoli su Messi evocano il paragone con Maradona
“Maramessi”, titola oggi la Gazzetta. “L’alter Diego” fa eco il Corriere dello sport. E così via. Perché dopo aver visto lo slalom di Messi ieri in occasione del terzo gol in una semifinale Mondiale il pensiero torna sempre a lui, al dio del calcio che un Mondiale lo vinse quasi da solo nell’86. Entrambi bassini, entrambi mancini, entrambi argentini, entrambi con la 10 sulle spalle da sempre, entrambi capaci di scartare 5-6 avversari ed andare in porta col pallone, impossibile evitare un confronto.
Mondiali: Somiglianze e differenze tra Messi e Maradona
I parallelismi però si fermano lì, alle cose esteriori. Diversissimi nella vita Diego e Leo: un talento naturale parzialmente rovinato dai vizi il primo (cosa sarebbe stato senza droga e alcol?), un talento costruito in palestra con esercizi e tanta fatica il secondo. Ribelle, geniale, provocatore, cocainomane, seminatore di figli un po’ ovunque Diego, tutto casa-e.chiesa quasi Leo, che mai ha dato pane ai denti del gossip.
Leader, capitano dentro e fuori lo spogliatoio, amatissimo da tutti i compagni Diego, meno portato al sacrificio Leo che nelle battaglie spesso si è tirato indietro e che nei momenti difficili non sempre (per non dire quasi mai) è riuscito a prendere per mano la sua squadra.
Infine la differenza più grande: Maradona ha vinto molto meno ma quel Mondiale dell’86 porta quasi solo la sua firma (così come il secondo posto ai Mondiali del ’90) perché giocava senza fenomeni mentre Messi ha sempre avuto un dream team alle spalle e soprattutto Diego ha vinto due scudetti, una coppa Uefa, una coppa Italia e una supercoppa Italiana a Napoli, dove da 60 anni si contava solo qualche coppa Italia in bacheca, mentre Messi è sempre rimasto nella confort-zone del Barcellona dei fenomeni e quando è andato via ha preferito i petroldollari del Psg anziché mettersi in gioco in una squadra senza grandi stelle.
Mondiali: Nel 2010 fu Messi a tradire Maradona ct dell’Argentina
Il rappporto tra i due è sempre stato buono ma senza grossi slanci. Per un periodo hanno anche lavorato insieme, nel biennio 2008-2010 quando Maradona divenne ct della Nazionale argentina. Si qualificò ai Mondiali in Sudafrica, portò l’albiceleste ai quarti ma perse malamente con la Germania (0-4). La cosa singolare è che in quel Mondiale fu proprio Messi a tradirlo, neanche un gol in cinque partite.
Mondiali, sul web è polemica per il paragone Messi-Maradona
La domanda di base, però, non troverà mai una risposta. Chi è più forte? Messi o Maradona? Sui social fiumi e fiumi di pareri e nessuna conclusione approvata da tutti. Gli stessi argentini non sanno quasi chi scegliere, tra l’idolo di oggi e il re di ieri. Chi non ha dubbi ovviamente è il popolo napoletano che apprezza Messi ma che considera Maradona fuori concorso con chiunque. Una sola considerazione però può servire: prima ci si chiedeva chi fosse stato più forte tra Maradona e Pelè. Oggi il paragone è con Messi. Domani magari spunterà un altro fenomeno. Ma il comune denominatore resta lui, quel talento sgraziato capace di inventare calcio come nessuno. E meno male che Adani non ha mai potuto commentare le sue partite…
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