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Mondiali: Polonia-Arabia Saudita 2-0: La follia del Var e i miracoli di Szczesny

Zielinski lancia la Polonia, Lewandowski sfata il tabù che lo voleva ancora all'asciutto ai Mondiali: l'Arabia sbaglia troppo anche grazie al portiere della Juve

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Che non fosse stato un sogno di mezzo autunno l’impresa con l’Argentina lo si scopre subito, vedendo l’Arabia Saudita mettere sotto nel gioco una Polonia sbiadita e fin troppo scolastica, dove Milik non viene mai servito – e quando accade come nel secondo tempo centra la traversa, prima di lasciare il posto a Piatek – e Lewandowski non entra in partita a lungo ma il Dio del calcio dà e toglie e stavolta ha tolto agli arabi. Dopo aver dominato per un’ora e sbagliato 5-6 palle gol, rigore compreso, l’Arabia esce sconfitta per 2-0 all’Education City Stadium di Doha. Ora è tutto aperto nel girone in attesa di Argentina-Messico di stasera, con i polacchi primi a 4 punti che sognano di centrare gli ottavi che mancano loro dall’86 in un Mondiale.

Polonia-Arabia, Saudita: L’omaggio ad Al-Shahrani

L’unica nota negativa nella vittoria dell’Arabia Saudita con l’Argentina era stato l’incidente subito da Yasser Al-Shahrani, operato al pancreas dopo lo scontro col proprio portiere Mohammed Al-Owais. Prima della gara con la Polonia, i compagni di squadra hanno voluto omaggiarlo nel pre partita, mettendo in mostra la sua maglia nella foto di rito.

Polonia-Arabia Saudita: Zielinski crea, il Var inventa, Szczesny conserva

Nel nulla o quasi prodotto per 45′ dalla Polonia fa eccezione il destro sotto la traversa del napoletano Zielinski al 33′ che sblocca la gara (l’azzurro farà poco altro e verrà sostituito dopo 15′ del secondo tempo) ma prima dell’infinito recupero di 10′ la “prodezza” del Var, il canadese Drew Fischer, che richiama al monitor Wilton Pereira Sampaio. Il fischietto brasiliano, eccellente al debutto in Senegal-Olanda, guarda per molti minuti il contattino tra tra Bielik e Al Shehri e alla fine decide di assegnare il “rigorino“.

Dal dischetto però Al Dawsari non riesce a battere Sczeszny (già autore di un grande intervento in precedenza e di nuovo protagonista decisivo nella ripresa) che poi è bravissimo a negare il gol sulla ribattuta ad Al Burayk. Forse la Juve dovrebbe pensarci bene prima di sostituire il suo portiere con Vicario o Carnesecchi.

Polonia-Arabia Saudita: Lewandowski e la maledizione Mondiali

Come Milik anche Lewandowski ha colpito un legno, col ginocchio, ma è riuscito a sfatare la sua personale maledizione ai Mondiali. Uno come lui, autore di 76 gol nelle precedenti 135 partite con la sua Nazionale (senza contare i 558 gol in 763 partite con i club) era ancora a zero gol: nel 2018 in Russia era rimasto a secco ed anche dopo la gara col Messico, quando ha anche sbagliato un rigore, era rimasto all’asciutto. Ci è riuscito segnando il gol del 2-0 che ha chiuso la gara, approfittando di un pasticcio difensivo degli arabi. Dopo 17′ di recupero complessivo, tra primo e secondo tempo, finisce così 2-0 per la Polonia.

Polonia-Arabia Saudita, i voti agli “italiani”

Dei vari “italiani” in campo il migliore è stato Szczesny (voto 8) che ha difeso il vantaggio e nel momento più difficile ha tenuto a galla i suoi, appena sufficiente Zielinski (il gol, un altro tiro pericoloso di ginocchio e poco più), deludente Milik (ma non solo per colpa sua) e non giudicabile Piatek. Discreta la prova di Bereszynski, meno quella di Glik e Kiwior, il talento dello Spezia che piace al Napoli.

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