C’era un tempo non molto lontano in cui lo slalom speciale femminile poneva tante pretendenti al trono. Quel tempo però è stato azzerato dal ritorno in pista di Mikaela Shiffrin, splendido oro nella combinata a coppie con Breezy Johnson, pronta ora a calare tutti gli assi nell’ultima gara del programma rosa dei mondiali di Saalbach. Dove magari Mikaela non sarà la grande favorita, ma certamente una delle atlete da tenere maggiormente d’occhio. E la ragione migliore per sintonizzarsi davanti al televisore e vedere cosa potrà venir fuori sulla Ulli Maier.
- Shiffrin senza (troppi) pensieri: ha già un oro al collo...
- Rast e Ljutic, è un'occasione d'oro. Colturi mina vagante
- Italiane, stavolta una top 15 sarebbe tanta roba...
Shiffrin senza (troppi) pensieri: ha già un oro al collo…
Mikaela quella medaglia d’oro se l’è messa al collo di tutto gusto, e adesso avrà l’animo decisamente più leggero. Non ha nulla da perdere, nel senso che sa perfettamente che l’essere tornata a gareggiare a due mesi esatti dalla rovinosa caduta di Killington non gli ha garantito certo un’aurea di invincibilità rispetto alle avversarie. Non a caso ha chiuso al decimo posto nello slalom di rientro a Courchevel, ben sapendo che una prova su due manche è più impegnativa di quella sulla singola disputata in martedì scorso in combinata.
Da una fuoriclasse come Shiffrin, però, lecito aspettarsi di tutto: superate le polemiche per il (presunto) rifiuto a far coppia con Lindsey Vonn nella prova che ha aperto la seconda settimana (tra le due non c’è mai stato grande feeling, complice anche la differenza d’età e quindi generazionale), la fidanzata di Kilde è pronta a stupire la platea, provando a chiudere in bellezza un mondiale che comunque vada qualcosa di buono gli ha lasciato in sorte, cioè l’ottava medaglia d’oro sulle 15 conquistate in carriera nelle competizioni iridate.
Rast e Ljutic, è un’occasione d’oro. Colturi mina vagante
La concorrenza, va detto, tra i pali stretti via via s’è fatta più corposa. E la sensazione è che sarà sempre una questione austro-svizzera per la medaglia d’oro: Camille Rast e Wendy Holdener vogliono rovinare la festa al pubblico austriaco, che punterà le sue fiche su Katharina Liensberger. Due però sono le variabili di cui tenere conto: una è Zrinka Ljutic, che nell’ultimo mese e mezzo ha alzato sensibilmente i giri del motore proprio in slalom, mentre Lena Duerr dopo la delusione della combinata mista ha voglia di rifarsi.
Difficile che per la zona medaglie si possa uscire dalle atlete appena citate: gli Stati Uniti hanno altre due carte interessanti da giocare con Paula Moltzan (bronzo in gigante) e AJ Hurt, la Svezia ha una Sara Hector desiderosa di riscatto dopo la brutta prova proprio in gigante e Anna Swenn Larsson.
E poi c’è lei, Lara Colturi, italiana ma battente bandiera albanese, quest’anno sul podio a Gurgl e sesta nell’ultima gara a Courchevel prima del mondiali. Il settimo posto in gigante è stato un segnale: Lara non ha nulla da perdere e vuol inserirsi nel discorso per le medaglie.
Italiane, stavolta una top 15 sarebbe tanta roba…
E l’Italia? Occhi e croce, questa è probabilmente la gara di tutto il programma nella quale le ambizioni sono meno marcate. Perché nel quartetto azzurro non c’è traccia di atlete che hanno saputo conquistare anche solo un podio in Coppa del Mondo (si fa fatica anche a trovare una top ten, invero…).
Martina Peterlini, Marta Rossetti, Lara Della Mea e Giorgia Collomb avranno licenza di stupire: dovessero chiudere lontane dalla zona medaglie, nessuno gliene farebbe una colpa. Potranno giocare tutto sull’effetto sorpresa, consapevoli che qualunque risultato arriverà in top 15 sarà tanto di guadagnato.
Qualcuno spera in un altro exploit di Collomb, la 18enne di La Thuile, già decisiva per la conquista dell’oro nel team event. Questa però è una gara tutta differente: qui le specialiste sanno davvero fare la differenza, e Giorgia potrà approfittarne soprattutto per fare esperienza, senza caricarsi di eccessive pressioni. Prima manche alle 9,45, la seconda a partire dalle 13,15.