A sorridere dopo aver visto Svizzera-Camerun sono probabilmente le altre due nazionali del girone, Brasile e Serbia che se la vedranno faccia a faccia stasera, perché quel che hanno fatto vedere gli elvetici e i Leoni d’Africa all’Al Janoubi Stadium è poca cosa. Dopo un primo tempo vuoto di contenuti e di spettacolo ci voleva un gol per infiammare la partita. Lo segna Embolo dopo 3′, proprio lui, nato a Yaoundè in Camerun e trasferitosi a 6 anni in Svizzera dove nel 2014 ha preso la cittadinanza. Sarà il gol-partita. Uno svizzero di colore che castiga la sua patria-madre è roba da storia: un po’ come Altafini, core ‘ngrato per Napoli quando segnò con la maglia della Juve nel ’74 il gol del 2-1 nello scontro diretto che avrebbe deciso lo scudetto. Dal Camerun è subito arrivato il tweet: “Proprio tu Embolo, fratello nostro”. Vince la Svizzera di misura, anche per mancanza di una vera reazione dei camerunensi.
- Mondiali, Svizzera-Camerun: alleanza Inter-Napoli tra Onana e Anguissa
- Mondiali, Svizzera-Camerun: in campo anche un italiano
- Mondiali, Svizzera-Camerun: Shaqiri e Rodriguez, per le milanesi nessun rimpianto
- Mondiali, Svizzera-Camerun: lo spettacolo è sugli spalti
Mondiali, Svizzera-Camerun: alleanza Inter-Napoli tra Onana e Anguissa
Nel Camerun era curiosa da studiare l’alleanza speciale tra Onana e Anguissa, rivali per lo scudetto in campionato ma punti di forza della nazionale. Il portiere ha rimpianto la sicurezza che ultimamente gli stanno dando i vari Bastoni e Skriniar in maglia nerazzurra: i suoi guantoni sono rimasti immacolati per tutto il primo tempo, ma poi sono cambiate le cose. Ha dovuto alzare bandiera bianca al primo tiro tra i pali degli svizzeri con Embolo, ha dovuto fare un miracolo al 66′ sul destro a botta sicura di Vargas ed è stato salvato da un intervento in extremis sotto porta di Anguissa ad anticipare Embolo. Il giocatore del Napoli , dal canto suo, ha corso tanto, ha sempre lo stesso tocco felpato ma il Camerun non è il Napoli ed ha sofferto la mancanza di un play come Lobotka, di un funambolo come Kvara o un campione come Eto’o che però è solo in tribuna a soffrire.
Mondiali, Svizzera-Camerun: in campo anche un italiano
Nella ricerca di qualcosa d’italiano nel Mondiale orfano della nazionale si può ricordare il difensore camerunense Castelletto, nato a Clamart e cresciuto in Francia, che si sente però camerunense e italiano. Il padre, Carlo, è originario del Friuli. Ingegnere, si è trasferito a Lourdes dove ha conosciuto una donna camerunense che sarebbe diventata la madre del giocatore. Buona la sua prova, ha anche salvato il gol del 2-0 degli svizzeri allo scadere immolandosi a corpo morto sul tiro a colpo sicuro di Seferovic da due passi.
Mondiali, Svizzera-Camerun: Shaqiri e Rodriguez, per le milanesi nessun rimpianto
In campo anche due vecchie conoscenze nella Svizzera: Shaqiri, che i tifosi dell’Inter hanno presto dimenticato per la sua fugace avventura in nerazzurro, e Ricardo Rodriguez che al Milan non fece male ma ora in quel ruolo c’è Theo e vuoi mettere? Nessuno li ha rimpianti, insomma.
Mondiali, Svizzera-Camerun: lo spettacolo è sugli spalti
Se in campo si è visto poco da tramandare ai posteri, il vero show l’hanno fornito sugli spalti le due tifoserie: più scatenati di quanto racconta l’iconografia gli svizzeri, agghindati anche in costumi da mucca con tanto di corna, sfrenati e colorati i camerunensi. Donne e bambini a ballare, facce dipinte, cappelli fantasiosi e bandiere al vento del deserto. La cosa più bella di questo pomeriggio.