La nuova vita di Morata è un lungo romanzo, fatto di lunghe passeggiate per Istanbul assieme al suo amore ritrovato, Alice Campello – dopo aver rimediato a una rottura che sembrava insanabile – di shopping al Gran Bazar e di blitz al mare di Antalya quando c’è tempo. Lontani i tempi cupi al Milan, il bomber spagnolo è rinato e si confessa a Cadena SER nella trasmissione El Larguero in vista dei quarti di finale della Nations League contro i Paesi Bassi.
Morata e la vita in Turchia
Al Galatasaray Morata si trova da re: “Ho fatto tutto a Istanbul, con Alice andiamo dappertutto. È impressionante, multiculturale. Con la squadra, quando c’è una settimana lunga andiamo ad Antalya, al mare per qualche giorno ed è incredibile”. In campo però spesso è una battaglia: “Qui la rivalità è estrema: quando finisce una partita Galatasaray-Fenerbahçe, la polizia si precipita in campo per evitare qualsiasi problema, ed è persino difficile conversare con qualcuno di un’altra squadra. La prima partita mi sono infortunato, ma nel nostro stadio c’erano 30.000 poliziotti. Non ho ancora visto Mourinho, non ho parlato con lui. Nutro molto rispetto e affetto per lui. Forse dovremmo aspettare di lasciare la Turchia per parlare”.
Il rimpianto del bomber
Quando gli chiedono perché hai lasciato l’Atletico arriva la confessione: “Credo che avrei dovuto riflettere di più quest’estate, se lasciare o meno l’Atleti. Quando non ti senti bene in un certo momento della tua vita, prendi decisioni sbagliate sotto ogni aspetto. Ma questo non si può cambiare, ora sono molto felice. Se potessi tornare indietro, probabilmente non avrei preso quella decisione.
Quando attraversi momenti difficili, vedi le cose sotto una luce grigia, anche se hai persone intorno a te che ti amano e ti dicono che sbagli. Durante gli Europei tutta questa faccenda mi dava fastidio, poi si è presentata l’opportunità del Milan e l’allenatore (Fonseca ndr) mi chiamava tutti i giorni. Avevo bisogno di sentirmi amato e apprezzato, anche se, guardandomi indietro, non mi sono accorto che anche Cholo mi apprezzava e mi amava. Mio padre e il mio agente mi hanno detto che mi sbagliavo”.
Dopo una battuta sulle polemiche per il rigore nel derby di Madrid in Champions League (“Non credo che ci sia nessuno che veda chiaramente che il pallone sia stato colpito due volte. Se fossi stato in quella squadra e mi fosse successo questo, avrei passato due settimane a preoccuparmi di aver toccato la palla due volte oppure no. Non è chiaro in nessuna immagine”) si passa alla nazionale. Morata è felice del rinnovo per Luis de la Fuente.
Morata e la nazionale
Dice Morata: “Ha dimostrato di saper vincere. Ha giocato in una Coppa delle Nazioni e in un Europeo, vincendole entrambe. Siamo riusciti a creare un gruppo in cui chiunque arrivi per la prima volta si integra qui ed è felice. Il coach è una persona che ha molto equilibrio a tutti i livelli della vita. È un animale competitivo. Adesso abbiamo l’opportunità di vincere il Nations League”
Ultima riflessione sul futuro: “Non posso dire nulla, non so cosa mi riserva il futuro. Forse avrò l’opportunità di tornare in un’altra grande squadra a causa di un infortunio o perché hanno bisogno di un attaccante di riserva esperto. Non posso conoscere il mio futuro né avere un piano per la pensione. Come ho sempre detto, se non mi faranno fuori, vorrei che fosse a Getafe. Mi hanno aiutato molto quando ero bambino, mi sono divertito tantissimo. Mi piacerebbe, ma forse non mi vogliono”.
