Sei gol in otto partite tra campionato e Champions League. La seconda avventura di Alvaro Morata con la Juventus è iniziata col botto. Tanto che l’attaccante ha ritrovato anche la sua Nazionale.
Morata, intervistato da ‘El Partidazo de COPE’, spiega i motovi del suo ritorno in bianconero. “Ognuno ha le proprie opzioni e in quel momento la cosa migliore era andare alla Juventus. Era da tanto tempo che non giocavo più di settanta minuti per sei partite di fila”.
Il cuore di Morata però resta a Madrid, sponda Atletico, squadra per cui ha sempre fatto il tifo. “Si ha sempre un squadra da quando si è piccoli, io sono e sarò dell’Atletico. Voglio che sia molto chiaro che sono grato all’Atletico. Non ho mai detto che stavo male. Mia moglie non ne può più di vedere così tante partite dell’Atletico e festeggiare i loro goal”.
A proposito di goal sono tanti quelli annullati in questo inizio di stagione a Morata per fuorigioco spesso millimetrici. “Ce ne sono stati tanti in poco tempo. Contro il Barcellona ho fatto una grande partita e la gente è rimasta ai fuorigioco. Anche nel terzo goal Busquets mi ha detto che pensava non fosse offside”.
Morata poi non esclude un giorno di tornare all’Atletico Marid “Il rapporto con Simeone è ottimo, gli auguro il meglio. Non si sa mai se ci rincontreremo e se indosserò di nuovo la maglia dell’Atletico Madrid. Adesso sto molto bene e sono sereno, ma non si sa mai. Speriamo vadano bene e vincano il campionato, li vedo anche meglio di Real e Barcellona”.
L’attaccante però vorrebbe chiudere la sua carriera in un’altra squadra a cui deve molto. “Vorrei ritirarmi con la maglia del Getafe. Sono molto amico del presidente, loro mi hanno accolto da ragazzo, dopo l’Atletico, e mi hanno aiutato a diventare il calciatore che sono oggi, mi piacerebbe finire lì”.