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Morto Riva: da Zoff e Rivera a Boninsegna, le lacrime degli eroi di Mexico ‘70

I protagonisti azzurri di Messico 70 raccontano commossi chi era per loro Gigi Riva. Il mito e l'amico legato al Cagliari e alla Sardegna

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Il mondo del calcio piange il mito Gigi Riva. Tra i tantissimi emotivamente provati dall’improvviso lutto, ci sono ovviamente tutti i suoi compagni che con lui hanno condiviso l’esperienza del Mondiale messicano del 1970. Da Albertosi a Boninsegna e Riva passando per Dino Zoff: ognuno di loro ha voluto condividere un ricordo che lo lega a Rombo di Tuono, senza far nulla per nascondere l’inevitabile commozione per l’amico venuto a mancare.

Zoff commosso: Riva era come me

Provo una tristezza infinita, è un grossa perdita, per me anche di un grande amico – spiega Dino Zoff -. A Gigi mi legano tante cose, abbiamo fatto il servizio militare assieme, poi vincemmo gli Europei del 1968 e abbiamo continuato con le altre nazionali, fino al 2000 quando io ero il ct e lui era dirigente. Avevamo un grande rapporto, era impossibile non essergli amico“. E amico lo era davvero: “Lui, come me, non era uno molto aperto, ma era chiaro e sapevi sempre con chi avevi a che fare – racconta ancora una volta l’ex portiere, particolarmente provato -. Era una persona squisita“.

Boninsegna racconta i tempi di Cagliari

Con Gigi Riva, Boninsegna ha condiviso anche la stanza ai tempi del Cagliari: “Era un amicone, non voleva mai stare da solo. Era una forza della natura, un grande. Ho passato tanti anni con lui. Quando sono arrivato a Cagliari lui era lì e ho dormito con lui in camera assieme. Sono stati anni bellissimi, perché quello era un Cagliari che stava nascendo. Non avendo la macchina, vivevamo assieme. Colazione, pranzo, cene: tutto. Mi scorrazzava ovunque. Eravamo amiconi e lo eravamo tutt’ora anche se ci sentivamo meno. Poi quanto c’è stato da scegliere, lui ha rifiutato la Juve, ma io l’Inter l’ho accettato perché ero tifoso da bambino. Per lui la Sardegna era tutto“.

Il commiato di Albertosi e Rivera

Poi è toccato ad Enrico Albertosi provare a spiegare cosa era per lui Gigi Riva: “Io perdo un fratello, abbiamo passato tanti anni insieme, dormivamo insieme con il Cagliari e con la Nazionale, perdo una persona che è stata importante per me. Ancora oggi ci sentivamo al telefono e lo sentivo bene, non sapevo avesse problemi di cuore“. Infine anche Gianni Rivera ha voluto dare una carezza all’amico: “Il primo pensiero è la strada percorsa assieme, è stato un bel periodo. Avevamo un ottimo rapporto, ma per davvero. Aveva un carattere molto forte, deciso, ma io non l’ho mai visto litigare con nessuno. Gigi diede un grande contributo anche a quel famoso 4-3, mi ha aperto la strada, tanto che quando sono arrivato in area io non c’era più nessuno, neanche dei tedeschi…”.

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