La nuova stagione della MotoGp deve ancora partire, ma già non mancano i problemi. Come successo nella passata stagione e coma accaduto per altre rassegne sportive che richiedono spostamenti di persone in varie parti del mondo (ultimo esempio gli Australian Open) bisogna tenere conto sia della situazione epidemiologica sia della logistica.
Il rischio è quindi quello di dover stravolgere e cambiare ancora il calendario del Mondiale MotoGp la cui partenza è prevista il 28 marzo 2021. Dopo la cancellazione del GP di Argentina e di quello degli Stati Uniti (previsti ad aprile) ora notizie non proprio rassicuranti arrivano dall’Asia riguardo il Gp di Thailandia.
Nella giornata di mercoledì erano circolate voci, riportate dal ‘Bangkok Post’, riguardo la cancellazione del Gp previsto per il 10 ottobre:
L’indiscrezione lasciata filtrare nel paese è poi stata ripresa e rilanciata dalla stampa locale dove si è parlato di rinvio al 2022 con spostamento al prossimo anno anche del contratto quinquennale con la Dorna, che avrà validità per il periodo 2022-2026.
Già poche ore dopo, però, ecco la retromarcia da parte delle istituzioni locali.
“C’è stato un malinteso – hanno fatto sapere dalla Dorna e dal circuito di Buriram – il governo stava annunciando il rinvio della gara del 2020, che sarà ospitata nel 2021. Continuiamo e non vediamo l’ora di ospitare il GP di Thailandia sul nostro circuito il prossimo ottobre”.
I contagi destano comunque preoccupazione in tutto il mondo e i rischi che il calendario possa subire variazioni ci sono. La tappa thailandese è la seconda del “tour asiatico” che include anche anche Giappone (3 ottobre), Australia (24 ottobre) e Malesia (31 ottobre) e ora, inevitabilmente mette a rischio anche queste date.
Da qui all’inizio delle gare è neccessario tenere a mente che tanti saranno i cambiamenti e gli stravolgimenti possibili visto la situazione di incertezza in cui si trovano tutti i paesi e visto anche i ritardi dei vaccini.