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MotoGP Austria, Martin accetta la penalità ma avverte: "I regolamenti vanno cambiati". Bagnaia lo smentisce

Francesco Bagnaia chiude al primo posto nella Sprint Race del GP d'Austria, davanti ad un Jorge Martin penalizzato. Il quale ha accettato la decisione ma ha anche parlato della difficoltà di osservare la penalità. Però Pecco non è dello stesso avviso

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

Francesco Bagnaia ha recuperato l’esiguo svantaggio in classifica da Jorge Martin con la vittoria nella Sprint Race del GP d’Austria. Tra i due sino a ieri correvano tre punti di differenza, e dopo la gara veloce del sabato entrambi sono appaiati a parimerito sulla vetta del campionato. A dimostrazione di una battaglia che resta sempre molto incerta tra i due principali contendenti per il titolo, che a differenza degli altri inseguitori (ovvero Marc Marquez ed Enea Bastianini) hanno dalla loro maggiore velocità, la costanza nei risultati e il fatto di non perdere dopo dieci Gran Premi il ritmo della corsa per il successo finale.

Martin sbaglia nella Sprint del GP d’Austria e riceva anche una penalità

Certo, in questa Sprint ci sono state circostanze che hanno dato una mano ad uno dei rivali. Ci riferiamo al fatto che Martin già nel secondo giro ha dissipato le proprie chance di successo finendo lungo in una via di fuga dopo aver sbagliato una staccata entrando nella chicane 2A-2B. A norma di regolamento, questo taglio di una chicane ha determinato a cascata un long lap penality, inflitto alla spagnolo dopo una investigazione da parte dei commissari di gara giacché non aveva concesso almeno un secondo nel settore (pur avendo lasciato la posizione a Pecco).

Martin accetta la penalità ma chiede una modifica del regolamento

Lo spagnolo, che ha chiuso la Sprint al secondo posto, non ha polemizzato con la penalità ricevuta. Nelle interviste post gara rilasciate a Sky Sport ha definito come “giusta” la decisione a suo sfavore “perché così è scritto nel regolamento”. Ma, ha aggiunto, “il regolamento per me andrebbe cambiato“. Questo perché dopo essere entrato per primo “nel taglio della curva” sapeva di non poter guadagnare nulla, “non a caso ho rallentato per far passare Pecco. E nonostante abbia perso la posizione ho dovuto in ogni caso fare il long lap. Spero quindi che questa regola venga cambiata”.

Quindi Martin, reduce anche da uno spiacevole incidente domestico alla mano subito nelle ultime ore, ha ulteriormente spiegato: “Conosco il regolamento, riguarda l’uscita e il rientro in pista. Ma come fai a calcolare di perdere un secondo in settore? È molto complicato. Forse potrebbe apparire qualcosa sul cruscotto, non so… Appena sono rientrato ho concluso il primo settore, poi avevo il secondo e quello era un rettilineo”. Il pilota Pramac, a scanso di equivoci, ha chiarito che non vuole intendere di non essersi meritato la penalità.

“Io e Bagnaia siamo vicini con il passo”

“In ogni caso ho dato il massimo […]. Poteva essere una gara davvero bella, visto che io e Pecco siamo vicini in termini di passo“, ha aggiunto. Per poi affermare: “Stiamo lottando per essere i migliori al mondo, è normale assumersi dei rischi. Io li ho presi e comunque sono finito secondo. Se anche fossi rimasto dietro a Bagnaia, avrei potuto comunque chiudere nella stessa posizione. Perciò non è andata così male. Ora siamo pari, e siamo al tie break”.

Bagnaia ammette: “Alla fine ho solo gestito”

Il rivale appaiato, Bagnaia, si è invece limitato a gestire la gara. Questo è quanto ammesso dal pilota, sempre a Sky Sport: “Quando Martin è andato dritto sapevo che doveva perdere un secondo. In realtà però ho notato che stava a 3-5 decimi. Delle due una: o aveva fatto un giro pazzesco oppure dovevano ancora penalizzarlo. E quando gli hanno dato il long lap allora ho smesso di spingere, anche perché la soft al posteriore era ormai al limite”.

La caduta di Marc Marquez nel decimo giro ha conferito a Pecco un’ulteriore sicurezza: “Ho alzato i tempi perché avevo quattro secondi e mezzo di vantaggio e non c’era più bisogno di spingere. Ma comunque è stato bello, c’è stato un giro e due curve di grande bagarre. E ho fatto il giro veloce lottando, pur andando di due decimi più lento della pole dello scorso anno“.

“Ho venduto cara la pelle contro Martin”

La battaglia però resta un duello tra lui e Martin: “Lottiamo per lo stesso obiettivo e alla fine siamo quelli più veloci. È stata una lotta intensa, ma ciò che conta è finire primi, perché se viaggi dietro hai sempre il problema della pressione della gomma anteriore. Ho battagliato per avere 3-4 giri puliti, ma ho venduto cara la pelle”.

Poi ho confutato la tesi dello spagnolo secondo cui è difficile capire il tempo giusto da perdere in caso di penalità: “In realtà sulla moto ti ritrovi i tempi dei settori e sai che hai anche i due settori successivi a quello in cui hai tagliato per perdere il secondo. Quindi si poteva capirlo abbastanza bene”.

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